Dieci piccoli infami
- Autore: Selvaggia Lucarelli
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2017
Selvaggia Lucarelli in pochi anni è diventata la giurata più temuta di Ballando con le stelle, opinionista senza peli sulla lingua e giornalista de Il fatto quotidiano, attività per cui ringrazia Marco Travaglio
“perché è il direttore più figo che si possa avere”.
Seguita su Facebook da quasi due milioni di followers, torna in libreria con “Dieci piccoli infami. Gli sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori”, questo libro autobiografico dopo il poco convincente e voluminoso romanzo “Che ci importa del mondo”.
Andando a ritroso, Selvaggia Lucarelli parla di quelle persone che ci fanno diventare cattivi e meschini.
Il primo capitolo è dedicato a Susanna di Lello, l’amica del cuore delle elementari, quella con cui divideva tutti i segreti. La scuola è a Civitavecchia e la compagna di classe è bellissima e brava, mentre Selvaggia Lucarelli, “rinomata stronza”, si descrive come una ragazzina scialba, mediocre. Tutto a posto, fino a quando non arriva in classe Annalisa, bella, con capelli più belli della bambola Barbie. Susanna comincia a trascurare Selvaggia, non le telefona più, a scuola è sempre con Annalisa. Insomma:
“Susanna è stata l’incanto interrotto e quel perché che non è mai arrivato. Il primo. Quello che ha fatto male più di tutti. E no, a distanza di trenta anni, non gliel’ho ancora perdonato (Ah. Ho controllato i suoi amici di Facebook. È ancora amica di Annalisa Sanna, maledetta)”.
Poi racconta di quando ha preso la patente e, insieme alla sua amica Nicoletta, si sono perse nel bosco di Allumiere, un paesino vicino Roma; tutta colpa della madre di Nicoletta che voleva la figlia a casa alle nove e trenta.
Poi è a Gerusalemme, dove parla con un bellissimo uomo che non le dice che il caftano si è infilato nell’elastico delle mutande.
Poi narra degli uomini che l’hanno fatta soffrire e che non può perdonare.
L’italiano di Selvaggia Lucarelli è quello parlato: usa parecchio le parolacce, senza cadere nella volgarità.
Lo so che molti Soloni diranno: «ma questo non è un libro» ovvero “Dieci piccoli infami” non è letteratura; da sempre però ci sono libri divertiti e divertenti, che non hanno bisogno di patenti di nobiltà letteraria.
C’è stato Don Chisciotte e c’è stato Sancho Panza.
Dieci piccoli infami: Gli sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori
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