Nessuno come Wislawa Szymborska ci ha insegnato che la vita accade. La poetessa polacca, premio Nobel per la Letteratura nel 1996, ha saputo comporre dei ritratti senza tempo servendosi di pochi, quotidiani, frammenti di realtà.
Nella poesia intitolata Disattenzione, Wislawa Szymborska ci ricorda che dobbiamo vivere con stupore ogni giorno della nostra vita, senza smettere mai di meravigliarci per le piccole cose che ci circondano e che, giorno dopo giorno, non rimangono mai uguali. Si tratta di un insegnamento semplice, in fondo, che profuma di buono come le cucine delle nostre nonne piene di biscotti, carezze e consigli; ma nessuno l’ha detto come lei. La sua poesia non ha l’ambizione di insegnarci come vivere, eppure lo fa.
Disattenzione è contenuta nella splendida raccolta La gioia di scrivere. Tutte le poesie 1945-2009, edita da Adelphi nel 2009, a cura di Pietro Marchesani. Un gioiello imprescindibile, un piccolo diamante della letteratura che dovrebbe trovarsi in tutte le librerie.
Ecco testo e analisi della poesia.
“Disattenzione” di Wislawa Szymborska: testo
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.Su un tavolo più giovane da una mano d’un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.
“Disattenzione” di Wislawa Szymborska: analisi e commento
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Ogni poesia di Wislawa Szymborska ci insegna qualcosa, regalandoci versi profondissimi destinati a rimanerci dentro e a risuonare in noi con l’evidenza di qualcosa che in fondo si è sempre saputo, ma non si è mai detto ad alta voce. Wislawa, invece, l’ha detto ad alta voce: che nulla due volte accade, che la singolarità ci commuove, che ogni sguardo sul mondo è unico e che non c’è mai fine allo stupore, come mi batte forte il tuo cuore. Sempre lei ci ha ricordato che non c’è vita che, almeno per un istante, non sia stata immortale. Quest’immortalità dell’anima Wislawa Szymborska continua a ribadirla in ogni suo verso che riesce a coniugare mondo reale e mondo ideale, facendo poesia con l’umiltà di chi pratica un gesto quotidiano e al contempo antico, come versare l’acqua in una brocca di vetro oppure spezzare il pane.
Quanto può essere straordinario ogni giorno della nostra vita? In Disattenzione Szymborska rimprovera sé stessa - e facendolo rimprovera indirettamente anche noi lettori - di aver sprecato inutilmente un giorno di vita senza stupirsi di nulla, senza prestare attenzione a niente in particolare, semplicemente scivolando tra le ore, i minuti, credendoli uguali ad altre ore, altri minuti. “Nulla due volte accade”; è questo il ritornello di Wislawa Szymborska che ritorna indirettamente anche in questa poesia, un continuo elogio dell’inaspettato, del caso, dell’imprevedibilità della trama del destino.
Come molte altre liriche della poetessa polacca anche questa procede per enumerazione, facendo un elenco che tuttavia ha sempre uno scopo preciso, quello di indurci alla riflessione e infatti, come previsto, giunge a una climax finale.
È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
Che una giornata dura ventiquattr’ore lo sappiamo tutti; ma avete mai considerato il prodigio inedito che essa dischiude? Ben 86.400 secondi di visione, solo per noi, nuovi ogni giorno. Con i suoi “grandi numeri” Szymborska compone uno spettacolo a effetto per riportarci a considerare ciò che più le sta a cuore, ovvero l’importanza della singolarità. Chi conosce le sue poesie sa che Wislawa non se la cava bene con i “grandi numeri” (Quattro miliardi di uomini su questa terra/ma la mia immaginazione è uguale a prima), che a commuoverla è sempre ciò che è piccolo, infinitesimale, ciò che non si ripete.
Leggere le poesie di Wislawa Szymborska sembra aprire un varco nella nostra percezione della realtà: lei ci insegna a “vedere attraverso”, oltre la superficie delle cose. Il prodigio siamo noi, la nostra singolarità; e nulla due volte accade. Questa è la grande lezione di stupore contenuta in Disattenzione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Disattenzione” di Wislawa Szymborska: una lezione di stupore in poesia
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