Discorso sulla stupidità
- Autore: Robert Musil
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
“Che cos’è realmente la stupidità? Se la stupidità non rassomigliasse perfettamente al progresso, al talento, alla speranza, o al miglioramento, nessuno vorrebbe esser stupido.“
Sulla stupidità è il discorso che Robert Musil su invito della Lega austriaca del lavoro tenne a Vienna nel marzo del 1937. Il libro, edito dalla Archinto Editore, riporta il testo della conferenza, circa una cinquantina di pagine, alcune divertenti, altre stupendamente attuali, nelle quali l’autore cerca una probabile risposta all’interrogativo che cos’è la stupidità?.
Robert Musil è il grande scrittore austriaco de L’uomo senza qualità, la sua opera più famosa e incompiuta, nella quale Ulrich, il protagonista, è un uomo con tante qualità, anche eccezionali, ma incapace di indirizzarle verso le sue attitudini. La conferenza di Vienna fu l’ultima apparizione pubblica di Musil: da lì a poco fuggirà in Svizzera per sottrarsi alle persecuzioni razziali. Nella sua oratoria parte inizialmente dalla considerazione della scarsità di studi approfonditi sulla materia, come poco fosse stato studiato il dominio vergognoso che ha la stupidità su di noi, e che la sua elaborazione si basava su esempi tratti dalla vita quotidiana e soprattutto non aveva la pretesa di dare una definizione della stupidità. Era inoltre convinto che la trattazione del problema poteva essere importante per l’umanità, specie l’umanità dei suoi anni storicamente difficili, che egli definì una umanità tormentata dalla sua vile crudeltà verso i deboli. Il tema della stupidità lo aveva sempre coinvolto ed ora aveva l’occasione per concedersi più di una domanda.
“Un bel giorno caddi schiavo dell’interrogativo, che cos’è la stupidità realmente, e non nel suo atteggiarsi agli occhi di tutti. E poiché non volevo cavarmela con mezzi poetici, né ero in grado di farlo in modo scientifico, ho tentato la via più semplice come viene sempre spontaneo fare in questi casi, esaminando l’uso della parola stupido e della sua famiglia, ricercando gli esempi più frequenti, e cercando di fondere un po’ insieme quel che venivo scrivendo.“
Musil racconta alla platea di uditori che l’argomento della stupidità era stato trattato da Johann Eduard Erdmann, un allievo di Hegel, ad una conferenza nel 1866 e che il filosofo fu accolto da risate nel momento in cui rivelò l’argomento del discorso. E’ ciò che si aspetta anche il nostro,e invece non andrà così. La platea lo ascolterà fino al termine della sua esposizione. Inizia così l’elaborazione del suo pensiero e Musil rivela di non aver scoperto nessuna teoria sulla stupidità, speranza alla quale molti si aggrappano per poter salvare il mondo. La sua analisi è la razionalizzazione di una teoria elementare, estratta dall’osservazione della quotidianità, che suddivide la stupidità in una stupidità semplice, quella onesta, da quella pretenziosa, la più elevata. La prima è dovuta alla debolezza della ragione, è povera di immagini e parole, preferisce le cose banali perché si fissano bene in mente e si attiene a ciò che è di facile apprendimento. L’uomo vanitoso, ad esempio, è un uomo stupido per il fatto che gli manca l’intelligenza di nascondere la vanità. La stupidità semplice è in netto contrasto con la stupidità elevata che Musil considera, nella sua esposizione, una vera malattia dell’educazione, ossia una ineducazione o una educazione errata che spesso può arrivare, osando, alle più elevate intellettualità ed essere pericolosa per la mente e per la vita.
“Non c’è praticamente nessun pensiero importante che la stupidità non sia in grado di utilizzare, essa è mobile in tutti i sensi e può indossare tutti i vestiti della verità. La verità invece ha solo una veste in ogni occasione, e solo una via, ed è sempre in svantaggio.“
Secondo la teoria di Musil l’unico argine alla stupidità intelligente è l’agire con l’esempio e la critica, sapendo giungere con la ragione al regno della saggezza, una regione desertica e in genere schivata dagli uomini. Discorso sulla stupidità è un piccolo saggio su un tema primitivo e ancora attuale, basti pensare ai concetti espressi dallo scrittore e ricondurli alla storia dei governi, alle decisioni che mettono in atto o alle negazioni che impongono. La stupidità umana abbinata ad altri elementi può essere devastante. Una lettura interessante e per quanto abbia intrinseca una velata ironia, riesce a lasciarti l’amaro in bocca come conseguenza indotta a una e più riflessioni.
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