Erin. The Beast Player di Nahoko Uehashi

Nahoko Uehashi è l’autrice di Erin. The Beast Player (Fazi, 2025, trad. di Roberta Lo Cascio), romanzo della serie fantasy per Young Adult.

La vicenda ha inizio quando Erin ha solo dieci anni e, orfana di padre, vive con la madre Soyon, una Ariyo, il popolo della nebbia, ora veterinaria del villaggio. Alla morte del padre di Erin, la donna era divenuta lei stessa colei che aveva il compito di occuparsi dei kiba, i più forti tra i tōda, enormi serpenti dai corpi sinuosi ma, al contempo, assai pericolosi. Erin vive con la madre nel villaggio dei custodi del granducato dell’Aruhan e la vita di madre e figlia è quotidianamente scandita dalle cure costanti per gli animali. Quando, però, alcuni fra i serpenti d’acqua muoiono misteriosamente, Soyon viene processata e condannata a morte perché

Lasciar morire tutti i kiba è una colpa gravissima.

Dopo l’ultimo gesto generoso di Soyon nei confronti dell’amata figlia, Erin rimane sola ed è totalmente spaesata. La vita viene però incontro alla coraggiosa protagonista poiché incontra Jōn, un apicolture che l’accoglie nella sua casa e le insegna tante cose. Lui non sa cosa le sia successo ma la vede affranta

- Piangi pure quanto vuoi – disse – Le lacrime sono il succo della tristezza. Più ne versi, meno sarai triste. Fino a che, alla fine, riuscirai a dimenticare tutte le cose che ti hanno dato questo dolore.

Giorni, mesi e anche alcuni anni trascorre Erin nella casa dell’apicultore; lui le insegna tante cose, le parla della natura ma anche di altri argomenti. Non è un semplice contadino, ma un uomo che nel passato ha vissuto in altri luoghi e fatto altre esperienze.

Mentre si trova in una natura così incontaminata, Erin fa un’esperienza particolare: riesce a vedere le ōjū selvatiche, gigantesche e, al dirsi di tanti, pericolosissime creature alate. Quando viene il momento di lasciare Jōn, Erin ha però l’occasione di frequentare una scuola di veterinaria e di prendersi cura delle ōjū, animali assai simili a quelle viste in natura dalla giovane ma non identiche perché tenute in cattività. Sono esseri assai forti, anche pericolosi per gli umani che le possono fermare solo con il “fischietto silenzioso” che paralizza totalmente quelle bestie alate ma che a Erin, fin da subito, piace poco.
Riran, la ōjū che le viene affidata, compie con lei cambiamenti enormi, anche perché la giovane e intrepida Erin cerca di comunicare con la grande bestia alata attraverso il linguaggio che le pare più adatto: usa un’arpa, lo strumento che Jōn le aveva insegnato a suonare, lo modifica, ne attutisce ancora le note che da esso scaturiscono e, meravigliosamente, riesce in ciò in cui tanti aveva fallito. Riran, da tempo sofferente, ricomincia a nutrirsi e pian piano guarisce. Quella melodia creata da Erin tanto ricordava i natii suoni ancestrali che essa, in cattività, non poteva udire più.
Ma dietro alla cura di questi grandi animali c’è qualcosa cui Erin non pensa: essi sono usati per scopi politici, per la difesa dei territori e per la lotta tra gli umani. È la stessa direttrice della scuola a rivelarlo

- Ōjū e tōda non sono semplici bestie - continuò la preside con aria seria. – Sono degli strumenti politici legati alle fondamenta stesse di questo paese. Chiunque si prenda cura di loro non può evitare di essere implicato in politica in qualche misura.

Questo pensiero è ben lontano dai desideri di Erin la quale, fino alla fine del romanzo, si spenderà per un trattamento più umano di questi animali che, seppur pericolosi, per lei non devono esser considerati macchine da guerra. Quale modo ci sarà per sfuggire alle terribili battaglie, soprattutto perché esse scaturiscono sempre dall’animo umano che, con intelligenza ma anche con pochi scrupoli, si serve degli animali per raggiungere i propri scopi di dominio?

In Erin. The Beast Player sia i tōda che le bestie reali sono davvero creature affascinanti, ma quel che coinvolge di più nel fantasy e quel che ne è il fondamento è la storia del mondo e di come gli eventi di migliaia anni prima stiano ancora influenzando le cose nel mondo attuale, dove agli animali si sostituiscono le macchine ma dove la guerra la fa ancora da padrona.