E’ ora di andare
- Autore: Marina Marinelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
I notiziari continuano ad elencare quotidianamente il numero di barconi carichi di un’umanità sofferente che tentano di sbarcare sulle nostre coste, anche se spesso i naufragi e i morti interrompono per qualche ora la spirale dell’indifferenza che inevitabilmente sembra occupare le nostre menti: Marina Marinelli ha scritto un romanzo (E’ ora di andare, edizioni Lbo, 2015) dove questa indifferenza diventa invece la presa di coscienza, la consapevolezza che ciò che sta avvenendo sul confine del mondo occidentale ci riguarda tutti, ci interroga sulle nostre vita, sulla parte più profonda della nostra coscienza.
Il preteso narrativo, la storia di Emma, una quarantenne milanese, medico dermatologo con professione ben avviata, potrebbe diventare la storia di tanti di noi, a cui per caso può capitare un incontro che ti cambia la vita, sconvolge i tuoi punti di riferimento, ti consegna una nuova immagine di te che neppure tu pensavi esistesse.
In una mattina piovosa Emma sta per uscire di casa, affidata alle cure della colf Olga, una immigrata russa divenuta l’unica presenza accudente in casa, dopo che Paolo, l’amatissimo marito, se ne è andato.
Davanti alla porta di casa c’è un bambino di circa dieci anni, scuro, fradicio, con occhi che chiedono aiuto, “occhi che sembravano più grandi di quanto non fossero sotto le sopracciglia folte, il naso piccolo e allargato fin sull’orlo delle guance… Il bambino non diceva nulla e continuava a fissare in terra un punto invisibile…”. Emma e Olga senza pensarci troppo lo fanno entrare, gli preparano un bagno caldo, vestiti puliti, anche se il ragazzino resta muto.
Da dove viene? Dove sono i suoi genitori? Domande senza risposta, ma la cosa più urgente sembra la febbre altissima e la tosse che mostrano che il ragazzino sta molto male: senza pensarci troppo Emma gli prepara un letto, e da quel momento lo accudisce, lo veglia, lo nutre, lo cura. Nelle lunghe ore trascorse al capezzale del piccolo sconosciuto la donna ripensa a tutta la sua vita: il rapporto difficile con sua madre Luisa, una donna borghese sempre troppo padrona delle sue emozioni, troppo perfetta, troppo ordinata, troppo autoritaria, troppo gelida ed incapace di slanci affettivi; l’amore perduto di Paolo, il marito, al quale Emma non ha saputo dare l’amore che lui desiderava, il figlio che ora un’altra donna gli ha regalato. Insomma il bilancio di una vita che ad appena quaranta anni Emma ritiene un fallimento: ecco allora che la presenza del piccolo sconosciuto che sembra essersi affidato ad una sconosciuta, smuove nel profondo del suo Io sentimenti che non sapeva di poter provare.
Pur sapendo che trattenere in casa un minore può procurarle guai giudiziari seri, Emma prima con la sola complicità di Olga, che procura al piccolo sconosciuto giochi, colori, merendine, e poi anche di sua madre, il cui cuore rancoroso sembra sciogliersi di fronte alla dedizione di sua figlia alla sorte del ragazzino, accetta di farei conti con la nuova se stessa.
La parte finale del libro è quella più coinvolgente, quella che mette tutti noi di fronte all’enorme problema dell’emigrazione forzata di migliaia di persone disperate provenenti dai luoghi di fame, di guerra, di violenza, che devono trovare accoglienza nel nostro paese e in tutta l’Europa: i dibattiti nell’ambito della Comunità europea, il diniego del Regno Unito, della Spagna e di altri ad accogliere profughi, i piani di intervento economico che Papa Francesco ha definito avari, chiama tutti noi a confrontarci con la situazione che ha costretto la protagonista del romanzo di Marina Marinelli a modificare radicalmente se stessa e i suoi stili di vita.
Il bisogno individuale di maternità sottovalutato, si riaffaccia prepotente nella psiche della dottoressa in carriera, ma c’è qualcosa di più: c’è il bisogno di farsi carico, di assumere una responsabilità che altri hanno preso su di sé. L’incontro con la Casa famiglia e i suoi animatori, quelli che conoscono il bambino e la sua storia di dolore estremo, finiranno per essere il nucleo su cui Emma costruirà il suo nuovo percorso.
Ringrazio Marina Marinelli per il suo libro così attuale, così sincero, così importante per aiutarci a capire quanto è possibile fare per alleviare situazioni nelle quali tutti a vario titolo siamo coinvolti.
Lo stile narrativo diretto, chiaro, l’uso di un linguaggio accessibile anche a lettori che si avvicinano alle pagine scritte solo episodicamente, la costruzione di personaggi (Olga, la madre Luisa, il padre, il marito Paolo, Vittorio, il leader della comunità di accoglienza) e di storie che incontriamo nei nostri percorsi esistenziali, ci rendono questo libro un utile strumento di riflessione senza retorica né moralismi, senza quelle caratteristiche mielose e buoniste che spesso finiscono per allontanare i lettori.
È ora di andare
Amazon.it: 7,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: E’ ora di andare
Lascia il tuo commento