

E tutti danzarono
- Autore: Alessandro Bertante
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2025
Chi scrive ha letto quasi tutti i libri di Alessandro Bertante, e questo romanzo è il più bello. Il titolo è E tutti danzarono (La nave di Teseo, 2025) e fa pensare a una guida su dove ballare a Milano centro. Non è proprio così.
Un uomo cinquantenne, Ivan Boscolo, va alla casa del padre, morto da due settimane, per salutare gli oggetti conosciuti e quelli mai visti, nell’appartamento vicino Porta Venezia. Il padre, con i suoi errori e i suoi segreti, sembra aver fatto un percorso lineare. Non ha aspettato di replicare e di parlare col figlio che vedeva pochissimo; non hanno mai litigato in modo definitivo, perché bisognava rispettare il decoro borghese, ma c’è anche una consapevolezza che rode Ivan, ed è quella di ammettere che con altri pensieri, con altre scelte di vita, si ritrova con moglie e figlia adolescente. Milano non perdona; se vivi al centro e hai un lavoro artistico che va tutelato, o sei un barone universitario o hai un ruolo importante nel settore della moda. Dunque come professore universitario non ha cambiato niente in meglio. Mentre sta per andare via arriva un messaggio della figlia che sta uscendo.
Nel frattempo, pensieroso su scelte politiche e sociali, con le lettere restate morte si accorge che ci sono quaranta gradi, la giornata più calda dell’anno. Scende e si accorge che sempre più persone ballano, anche senza musica, con l’intento di danzare fino allo stordimento. Fa un caldo assurdo in questo carnaio e la figlia, Micol, non risponde. Che ci deve essere di più straziante, mentre dei ragazzi senza rimorsi stanno violentando una ragazza? Ivan ha una pistola e mette in fuga gli stupratori. Prima di vedere lo scempio, andiamo a ritroso. La fiumana di ragazzi è sempre più numerosa e Ivan aveva già parlato di gioventù disperata, opaca, che non si capisce più niente, con Alessio Slaviero. Slaviero era presente come personaggio principale in Estate crudele, altro bel romanzo di Alessandro Bertante del 2013, per i tipi della Rizzoli. Sempre estate, sempre crudele. Slaviero parla di anomalia sociale: questi ragazzi sono inservibili, superflui e danzano per dimenticare la loro presenza, per scomparire nel proprio corpo.
Non diremo se la figlia di Ivan è stata trovata o no. Ma due considerazioni: l’uso rispettoso della lingua italiana (non c’è una parola di più, frivola o insensata da parte dello scrittore) e sono tornate le virgole al posto giusto e i punti e finanche i punti e virgola. Più cresce l’età, più lo scrittore migliora.

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