Eau de Paris
- Autore: Clemente Cipresso
- Anno di pubblicazione: 2011
Libro II classificato al "Premio di letteratura Adolfo Bonfanti 2010" sarà in libreria dal 26 Aprile 2011. Con quest’opera Clemente Cipresso ci fa rivivere la café society della Roma anni ’60 formata da personaggi eterogenei, di estrazioni variegate, di gusti e provenienze diverse ma con due comuni denominatori: il nome e la voglia di divertirsi. È il punto di incontro di filiformi indossatrici, rampolli di schiatta dai popoli aristocratici, industriali e spendaccioni, fusti ed efebi, scapoli d’oro e ragazze copertina, straniere succinte e giovanotti con le camicie aperte sul petto, accompagnatori di dive, playboy e playgirl, nottambuli annoiati e chitarristi alla Sacha Distel. Membri della «setta» finiscono con l’accoppiarsi o lo sposarsi tra loro, giurando di aver trovato la perfetta felicità, tranne poi litigare a suon di epiteti e ceffoni, smentire di avere litigato e tantomeno di stare per divorziare, finché il sipario cala malinconico sull’inevitabile separazione e tutto ricomincia da capo. In questo ambiente misto avvengono le più clamorose mescolanze tra cinema e nobiltà, tra attrici (o attori) e patrizi (o patrizie). Far parte della café society significa avere il passo lieve e aereo delle donne che sfilano perennemente su una passerella ideale sotto l’obiettivo dei grandi settimanali. Significa essere impersonali e impossibili come ogni creatura di quella cronaca rosa che nasce più dal romanticismo dei lettori che dalla vita reale. Significa essere amici di Elsa Maxwell, essere invitati a cena dalla Loren e da Ponti, andare a Parigi a rifarsi il guardaroba da Dior, stare straiati davanti a un Martini secco sulla Croisette inondata di sole, far vestire il figlio dal sarto inglese che veste quelli di Tina Onassis. La café society è spregiudicata, libera ma anche vincolante: per potervi accedere occorre essere in vista. E se vi si accede si ha la garanzia assoluta di uno spicchio di rotocalco. È un mondo dorato (fuori) alla cui porte battono ragazzi e ragazze anonime, pronte a vivere l’avventura moderna, la grande avventura del cinema, dei Flash, del patriziato, della ribalta inquieta ed esibizionista. L’avventura di una vita. Nel salotto di via Veneto, in quella straordinaria vetrina che si illumina dall’una alle quattro di notte, all’Open Gate, al Pipistrello, al Club 84, al Kit kat, al Brick Top’s, al Capriccio si trovano le prede quotidiane della cronaca. C’è solo l’imbarazzo della scelta. C’è sicuramente Soraya, la principessa dagli occhi verdi che non sorridono mai. Lo scià l’ha appena ripudiata: sconfitta dalla sterilità ora cerca emozioni. E non manca mai Anita Ekberg, la svedese dai tanti soprannomi: la «stella del Nord» , la «tigre di Malmoe», la «dinamite bionda», «ghiaccio bollente». È una donna vulcanica, una bionda baccante che sa dove vuole arrivare. Ha fatto perdere la testa a Gary Cooper, Tyrone Power e Frank Sinatra. È celebre per le liti burrascose con il marito Antony Steel e poi per i flirt brucianti, per le scollature vertiginose e l’idiosincrasia per calze e scarpe. Fellini ne farà un’attrice. Il suo bagno nella fontana di Trevi diverrà il simbolo del miracolo economico. Un libro da leggere con attenzione, ricco di spunti di riflessione. Un piccolo capolavoro della narrativa contemporanea.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Eau de Paris
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Ho letto il libro. Complimenti per il capitolo sulla moda e personalità.