Economia e politica industriale. Organizzazione della produzione, innovazione e politiche di interesse pubblico
- Autore: Marco R. Di Tommaso, Lauretta Rubini, Elisa Barbieri, Mattia Tassinari
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2021
Economia e politica industriale. Organizzazione della produzione, innovazione e politiche di interesse pubblico (Il Mulino, 2021) è un manuale di economia applicata che sistematizza una vastissima mole di conoscenze sui temi dell’economia e della politica industriale, rendendole accessibili per l’uso didattico.
Al tempo stesso, il volume costituisce uno stimolante contributo per una discussione informata sulle problematiche del capitalismo contemporaneo.
Il tema centrale del libro è la varietà dei capitalismi e dei modi di organizzazione della produzione. Il volume presenta i risultati più aggiornati di un percorso di ricerca di cui sono state protagoniste intere coorti di studiosi, che hanno dato vita ad una vera e propria “scuola italiana” di economia industriale, a partire dai contributi pionieristici di Giacomo Becattini e Sebastiano Brusco.
Colpisce trovare sviluppate nel volume alcune delle suggestioni che più di trent’anni fa Sebastiano Brusco proponeva ai suoi studenti di economia e politica industriale dell’Università di Modena:
La one best way non esiste! Le vie dello sviluppo sono infinite come quelle del Signore!
Ossia, già dagli anni ’80, l’emergere del capitalismo asiatico (in primis giapponese) e dei distretti industriali (nella “Terza Italia” e in altre parti del mondo) aveva reso evidente il mancato inverarsi della pretesa del Fordismo di affermarsi quale modalità più efficiente di organizzazione della produzione, ispirata alla scienza astratta e decontestualizzata rispetto alla società e ai territori.
Di qui l’idea di Brusco che possano esistere tante modalità diverse di organizzazione la produzione, che riflettono le relazioni sociali, la cultura e i sistemi di valori dei territori (o, come disse Becattini, dei “luoghi”). Nel corso del tempo, questa idea si è tradotta in un itinerario di ricerca collettivo interdisciplinare, in quanto le dinamiche e i caratteri dello sviluppo dei territori si possono cogliere solo con il contributo di tutte le scienze sociali.
I risultati di questo approccio interdisciplinare si riflettono nella struttura del presente volume, che dà spazio alla teoria economica e ai suoi molteplici intrecci con la politica, la storia del pensiero economico, la storia delle istituzioni e la storia economica.
Il volume induce a riflettere su alcuni temi che erano cari a Brusco, la cui analisi aiuta a capire, ad esempio, perché i distretti industriali si siano affermati in Emilia e non a Sassari.
Innanzitutto, i saperi locali. Per Brusco una dimensione molto importante dello sviluppo dei territori è la valorizzazione quel particolare tipo di capitale umano costituito dai saperi locali, in gran parte taciti e che quindi non possono essere misurati dagli indicatori solitamente usati dagli economisti, come i livelli di istruzione formale o gli years of schooling. Le condizioni ottimali per lo sviluppo dei distretti industriali si hanno in quei territori in cui i saperi locali riescono a combinarsi al meglio con l’applicazione dei risultati della scienza astratta, e a tal fine un ruolo chiave è svolto dalle istituzioni.
In secondo luogo, le regole. Pochi anni prima di lasciarci, Brusco propose una rilettura dello sviluppo dei distretti industriali in termini di regole, che chiamò “ordinamenti interni alla società civile”. Per Brusco, questi “ordinamenti” presiedono al funzionamento dei mercati, alle relazioni d’affari, ai rapporti tra committenti e subfornitori, agli stessi rapporti fra imprenditori e lavoratori all’interno dell’imprese, e sono uno degli elementi fondamentali della capacità competitiva dei territori. Questi “ordinamenti” sono la sostanza della industrial atmosphere dei distretti di cui parlava Marshall alla fine dell’Ottocento. Essi dipendono dal sistema dei valori sedimentati nel territorio e sono profondamente influenzati dall’autorevolezza delle istituzioni. Va ricordato che per Brusco – e per il manuale che viene presentato – le istituzioni locali non sono solo “organizzazioni che fanno le cose”, che forniscono beni pubblici selettivi, come aree attrezzate per gli insediamenti delle PMI, servizi consulenziali, centri di formazione professionale o per il trasferimento tecnologico.
Esse sono anche soggetti che, in virtù della loro autorevolezza, favoriscono la costruzione delle regole informali che innervano le relazioni fra gli agenti economici e la coesione della comunità. I due livelli (regole e produzione di beni pubblici selettivi) sono fortemente interrelati: aspetti complementari di uno stesso motore dello sviluppo locale.
Infine, la politica industriale. Più di un terzo del libro è dedicato alla politica industriale. Questo evoca chi debbano essere gli attori di queste politiche. Stiamo parlando di politiche top-down o bottom-up?
Il libro Economia e politica industriale si esprime a favore di politiche partecipate e inclusive, che delineino visioni e sentieri di sviluppo condivisi dalle persone che vivono nei territori. E questo, a sua volta, ci induce a interrogarci sulla praticabilità di questo approccio e sull’impegno sociale e civile degli intellettuali in questo ambito.
Un impegno di fronte al quale si ergono nuovi ostacoli. Le tendenze verticistiche e tecnocratiche si sono rafforzate negli ultimi anni, al cospetto di una politica debole. E sembrano rafforzarsi ancora di più nei nuovi scenari apertisi con la guerra.
L’attuale conflitto in Ucraina è stato accompagnato da un abbassamento del livello del dibattito pubblico, dove sono più frequenti posizioni esasperate e manichee che non aiutano a promuovere quel “pensiero lungo” indispensabile per informare politiche che perseguano il cambiamento strutturale e individuino nuovi sentieri di sviluppo partecipati per i territori.
Economia e politica industriale. Organizzazione della produzione, innovazione e politiche di interesse pubblico
Amazon.it: 45,60 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Economia e politica industriale. Organizzazione della produzione, innovazione e politiche di interesse pubblico
Lascia il tuo commento