Effetti di lettura
- Autore: Federico Batini, Giulia Toti, Marco Bartolucci
“Leggere per vivere”
In questo libro, intitolato “Effetti di lettura”, gli autori Federico Batini, Giulia Toti e Marco Bartolucci sostengono l’importanza della lettura nella vita quotidiana. I benefici che essa apporta sono svariati:
“è uno strumento di costruzione e ricostruzione del Sé e della propria vita, incrementa le competenze utili alla gestione del proprio futuro, potenzia le capacità di comprensione di se stessi e gli altri, rinforza la capacità di immaginazione.”
Inoltre la lettura non solo è in grado di influenzare chi se ne serve, modificando il Sé dell’individuo, ma amplia e arricchisce la sua “architettura mentale”. Il cervello non è un qualcosa di statico, ma è una componente “elastica” che si modifica grazie all’esperienza. In questo caso, la lettura è esperienza e quindi riesce a modificare la nostra architettura cerebrale. Importante è il ruolo che riveste la memoria autobiografica nella costruzione del senso di identità di ciascuno di noi; questo tipo di memoria utilizza il “pensiero narrativo”, tramite il quale costruisce storie attraverso cui il soggetto ricorda la propria vita.
Nel secondo capitolo del libro viene fatta una distinzione tra pensiero paradigmatico e pensiero narrativo. Il primo “può essere inscritto nel pensiero logico-deduttivo che fa riferimento al metodo Scientifico.” La necessità da cui parte la scienza è di spiegare quello che accade nella realtà circostante. Il secondo, invece, si rivolge al particolare, piuttosto che puntare all’astratto e al generale interessandosi alle intenzioni e alle azioni delle persone. Il pensiero narrativo ipotizza senza verificare, allo scopo di supporre, senza però giungere a rapide conclusioni. Gli autori poi, si soffermano su come dalla lettura si possano trarre
“una serie di benefici che nascono dall’identificazione con i personaggi, dalla capacità di sviluppare mimesi con i punti di vista di personaggi anche molto differenti da noi.”
Il Laboratorio di Pedagogia Sperimentale dell’Università di Perugia ha condotto delle indagini che hanno permesso di rilevare come, con una sola sessione di lettura, i livelli di omofobia e di prevenzione rispetto all’omogenitorialità si siano notevolmente ridotti.
Una parte del libro che mi è sembrata particolarmente interessante è quella che riguarda il rapporto tra la lettura e i neuroni specchio. Questi ultimi hanno come funzione principale quella dell’imitazione. L’attivazione di tali neuroni, localizzati nell’area F5 del cervello, avviene sia durante l’esecuzione di azioni sia durante l’osservazione delle stesse azioni compiute da altri; questo spiega perché quando leggiamo un libro, quando guardiamo un film o qualsiasi cosa, tendiamo ad immedesimarci nei personaggi che incontriamo. La scoperta dei neuroni specchio viene considerata da molti ricercatori come una delle più importanti e rivoluzionarie avvenuta nel campo delle neuroscienze, tanto da spingere Ramachandran, un neuroscienziato indiano, ad affermare che:
“I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato per la biologia.”
Nell’ultima parte del libro gli autori sottolineano come la lettura rappresenti un buono strumento di allenamento e di riabilitazione, soprattutto per gli anziani, che tendono ad andare incontro ad un deterioramento cognitivo. Infatti la lettura di un quotidiano ad un gruppo di essi può aiutarli non solo a renderli partecipi di quello che succede nel mondo, ma anche a tenere allenato il cervello, mantenendo così una certa “elasticità” e favorendo l’uso delle capacità di memoria e di attenzione.
Ritengo che la lettura di questo testo sia utile a tutti, ma soprattutto ai “lettori deboli”: attraverso poche pagine possiamo capire quanto sia importante leggere sia per la formazione personale, sia per ampliare le nostre visioni, sia per tenere “allenato” il nostro cervello.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Effetti di lettura
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