Le poesie di Emily Dickinson diventano musica nel nuovo album di Ezio Bosso prodotto da Sony Music in uscita il 29 settembre in formato digitale, cd e vinile. Si intitola Emily Reel #15 e contiene quindici tracce ispirate ad altrettante poesie della poetessa americana.
Il pianista torinese, scomparso nel 2020, aveva lavorato ai brani nell’ultimo anno della sua vita. Ezio Bosso definiva Emily Dickinson la sua poetessa preferita e affermava di aver letto non solo le sue poesie, ma anche le sue lettere e i suoi brevi testi di prosa.
Dalla passione di Bosso per la poetessa vestita di bianco è nato così Emily Reel #15, un album che fonde musica e poesia in un’unica ispirazione che non segue criteri cronologici o di senso, ma solo l’onda naturale del verso che tocca la mente e il cuore.
Ezio Bosso si è lasciato ispirare liberamente dalle poesie di Dickinson nelle sue composizioni: da questo legame diretto tra il verso e la mente dell’autore è scattata la sintonia che lega tra loro le quindici tracce dell’album in un’unica sinfonia melodica.
Dopo la morte del compositore le partiture rimasero a lungo dimenticate, finché la famiglia non decise che era giunto il momento di portare a termine quell’ultimo progetto in memoria di Ezio.
“Emily Reels #15”: il nuovo album di Ezio Bosso
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Ezio Bosso aveva in mente la realizzazione di questo album, Emily Reel, dal 2007. Sognava di portare la poesia di Dickinson sui palcoscenici di tutto il mondo, la immaginava recitata dal vivo da una grande attrice: nel suo ideale Tilda Swinton o Emma Thompson.
L’album contiene solo un inedito registrato dal pianista, pochi altri brani furono eseguiti dal vivo e comprendono l’esecuzione dei quintetto d’archi “Avos Project Ensemble”.
La prima traccia dell’album Emily Reels #15 si intitola Bloom, letteralmente “germogliare”. Si tratta di una melodia intensa che si evolve in un ritmo sempre più veloce che sembra evocare un ritorno o una rinascita.
Come scriveva Dickinson nella poesia Bloom:
Bloom—is Result—to meet a Flower
Ed essere un fiore è una grande responsabilità, concludeva Emily. La musica solenne di Ezio Bosso le fa eco e le dà ragione. Lo sbocciare d’un fiore è un evento trionfale che solo un’anima sensibile come quella di Bosso poteva celebrare con un’intensità così struggente.
Segue I came to buy a smile e Wondrous sea. Ogni traccia richiama un titolo della poetessa americana, come On this wondrous sea che recita così:
On this wondrous sea. Sailing silently, Ho! Pilot, ho! Knowest thou the shore. Where no breakers roar— Where the storm is o’er?
Nella partitura Ezio Bosso riesce a trasformare le parole di Dickinson nel movimento dell’onda marina che incede, che avanza inarrestabile e si ingolfa come un mare agitato.
Le stanze di Emily e di Ezio
Anche Ezio Bosso scriveva poesie. Non è l’unica cosa che il musicista e la poetessa hanno in comune. Entrambi avevano un’acuta sensibilità e tutti a due, a loro modo, erano costretti a osservare il mondo a distanza, come se lo vedessero attraverso una finestra. Un tema ricorrente che torna nella poesia di Dickinson come nella musica di Bosso è quello di “stanza”. Emily Dickinson definiva le poesie “le mie piccole stanze” e, allo stesso modo, Ezio Bosso nell’album The 12th room sosteneva che le stanze che un uomo deve attraversare nella vita sono in tutto dodici; ma credeva che la dodicesima non fosse l’ultima, ma quella in cui ogni cosa ricomincia, in poesia come in musica.
In quello stesso album era contenuta una traccia che in un certo senso anticipava l’album Emily Reel#15, si intitolava Emily’s Room, La stanza di Emily: una melodia lenta dai suoni cristallini, limpidi, capaci di purificare l’animo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Emily Reel #15”: il nuovo album di Ezio Bosso ispirato a Emily Dickinson
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