Un appassionato lettore può essere considerato il festeggiato ideale: in qualunque occasione ci sarà sempre il regalo che lo rende felice. Un libro è, per lui, sempre ben accetto e, anzi, non mancherà mai di ringraziare chi gliel’ha donato.
Se però ogni tanto si vuole cambiare idea per un regalo a un lettore, come per Natale, ci sono altre idee da cui attingere per scegliere un regalo gradito. Tra questi c’è sicuramente un ex libris: nel nostro articolo di oggi scopriremo che cos’è, a cosa serve e presenteremo un elenco di tipologie per selezionare quello più adatto alla persona scelta.
Ex libris: che cos’è e da dove nasce il nome
Ex libris è il nome con cui si identifica un timbro che si inchiostra sul frontespizio dei libri per designarne l’appartenenza a una famiglia, a una biblioteca o, più frequentemente al giorno d’oggi, a una persona.
L’espressione è una locuzione letterale in latino che si traduce “dai libri di…” e che spesso si trova anche nell’immagine del timbro.
La storia di questo piccolo timbro ha avuto dinamiche alterne che sono andate di pari passo con l’importanza acquista, o perduta, del suo supporto: il libro.
Quando nascono gli ex libris
Se vogliamo cercare una forma arcaica di ex libris, possiamo trovarla nelle annotazioni manuali sui frontespizi dei codici tardo antichi e medievali, che divennero più frequenti nel Rinascimento e che avevano intenti diversificati: poteva essere la firma dell’amanuense che aveva vergato il codice, l’annotazione del committente e proprietario del volume o l’indicazione del donatore dello stesso.
Nel XVI-XVII secolo, dopo l’introduzione della stampa, il libro perde la sua caratteristica di oggetto unico e raro, dato che iniziano a circolare molte copie di uno stesso volume. Dal momento, quindi, che un oggetto stampato non era più riconoscibile da un’altra copia dello stesso, nacque nelle biblioteche private l’esigenza di volerne marcare la proprietà. I lettori facoltosi vollero anche che il loro marchio avesse un aspetto ornamentale e che esprimesse il relativo livello culturale e sociale.
Venne quasi del tutto abbandonata la forma scritta e iniziò a essere invalsa l’abitudine di possedere diversi foglietti stampati appositamente poi incollati all’interno della copertina. Questa usanza nacque e si affermò in Germania; vi si cimentò, fra gli altri, Albrecht Dürer. Questo dà l’idea di trovarsi di fronte a una e vera e propria forma artistica.
In Italia, invece, dove la tecnologia della stampa non era all’avanguardia come in Germania, era più frequente l’uso del timbro, sia a inchiostro che a secco, con cui si marcavano le pagine o la copertina del libro.
Gli ex libris nel corso dei secoli
Fino al XVIII secolo, gli ex libris si limitavano a riportare lo stemma araldico, che già da solo bastava a designare la biblioteca di appartenenza. Nel Settecento, invece, l’uso del ex libris cambiò carattere e, in risposta alla rivoluzione culturale di quel periodo, assunse la connotazione privata che si sviluppò nei secoli successivi.
Era l’epoca dei romanzi d’avventura, impregnati di una nuova morale, più laica e umana, e dell’Illuminismo. Con la progressiva circolazione su carta delle nuove idee politiche e filosofiche e con l’ingentilimento dei costumi borghesi, anche il collezionare libri entrò a far parte delle abitudini delle famiglie facoltose ma non per forza nobili.
La diffusione degli ex libris fiorì, quindi, nelle biblioteche private. Le influenze figurative delle nuove correnti artistiche si sostituirono all’araldica e l’ex libris passò a identificare una persona, il collezionista proprietario, più che il casato di appartenenza. La gara a chi commissionava l’ex libris più bello ed elegante produsse delle vere opere d’arte in miniatura.
L’ex libris, comunque, rimaneva in qualche modo intrecciato con l’araldica nobiliare: per quanto l’utilizzo fosse privato e quasi sempre comparisse il nome proprio del proprietario, difficilmente mancava un riferimento preciso alla casata, alla famiglia o alla corporazione di appartenenza. Per questo, con la Restaurazione, in Italia la diffusione degli ex libris subì una drastica riduzione e arrivò al punto di diventare un’usanza quasi dimenticata.
Continuava, invece, ad avere fortuna all’estero: per avere un’idea l’edizione natalizia del 1898 della prestigiosa rivista inglese di arti decorative, The Studio, raccolse i più interessati ex libris dal punto di vista artistico e simbolico, sia fra quelli di produzione inglese, ma anche francesi, tedeschi e statunitensi.
All’inizio del Novecento l’Art Nouveau si impose anche sull’estetica dell’ex libris, che, invece che ai quadri, cominciò ad assomigliare alle locandine dei caffè parigini e alle vetrate viennesi: esemplificativi sono per questa corrente gli ex libris di Koloman Moser (esponente delle Secessione Viennese).
Anche in Italia l’ex libris rinasce e, questa volta, a recuperarlo dagli antichi splendori furono non solo gli artisti, ma i nuovi professionisti del design: progettisti, architetti, industriali, che disegnarono ex libris per sé stessi e per gli amici.
Nel secondo Novecento l’imponente spinta all’industrializzazione portò il libro a diventare un oggetto dalla distribuzione capillare, di uso quotidiano e privo di qualsivoglia valore artistico: perché impreziosire e reclamare il possesso di un oggetto quasi del tutto privo di valore materiale? La pratica degli ex libris divenne, quindi, assai poco diffusa.
Al giorno d’oggi, tuttavia, si assiste a una rinascita degli ex libris: proprio quando il digitale irrompe nella vita di tutti i giorni in maniera estremamente pervasiva, la bellezza analogica della carta torna a possedere la sua preziosità e per questo gli ex libris tornano a essere una forma d’arte proprio del mondo cartaceo, caro a molti e, a livello mondiale, ritorna il collezionismo.
In diversi Paesi sono nate associazioni di artisti, collezionisti e bibliofili che si scrivono, si incontrano, si parlano e amano fregiarsi dei loro ex libris.
Ex libris: le tipologie
Abbiamo, quindi, visto qual è il significato e la storia degli ex libris. Vediamo adesso una carrellata di tipologie di ex libris per darvi un’idea dell’ampiezza del genere. La cosa da tenere in considerazione è, in ogni caso, l’estrema personalizzazione del prodotto: questo deve rispecchiare in toto il suo possessore.
Per questo ogni ex libris conterrà il nome o le iniziali del suo possessore
Stamp by Me | Ex Libris | Timbro per libri in legno personalizzato | Gomma personalizzata | Timbri per biblioteche | Per libri, pagine, lettere | Biblioteca | Insegnante | Rettangolare | 4 disegni
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Spesso la scelta ricadrà su un ex libris a tema libro.
In alcuni, come in questo, non c’è la scritta ex libris:
In altri, invece, capeggerà in cima:
Non mancheranno quelli con gli animali, come gatti:
O volpi:
Si può scegliere, poi, tra quelli a tema artistico, che spaziano dall’"Onda" di Hokusai:
Fino al "Bacio" di Klimt:
Concludiamo, infine, con alcuni di quelli a tema naturalistico:
Ex libris Timbro Uccello Gufo Albero Quercia, Timbri in Legno Rotondo 40mm, Scatole Regalo Unici
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Ex libris Timbro Girasole Pianta, Fiori Giganti, Helianthus Annuus, Timbri Personalizzati in Legno Rotondo 40mm, Scatole Regalo
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E voi, avete il vostro ex libris o avete già in mente a chi regalarlo?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ex libris: cos’è, a cosa serve e quale scegliere
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