Amava molto il Natale Alda Merini (1921-2009).
La poetessa milanese ha dedicato alla ricorrenza tre celebri componimenti, fra cui Generoso Natale, del quale di seguito analizziamo il testo.
Però dimenticate le luminarie, il frastuono e i doni che la festività, di solito, rievoca in ciascuno di noi, poiché l’artista, in pochi e semplici versi, vuole, al contrario, ricordarci qual è il suo vero significato, umano e religioso insieme, di certo completamente slegato al consumismo e al business cui siamo abituati (e assuefatti).
E così torna alle origini, Gesù Bambino, celebrandone l’innocenza, la generosità e il sacrificio.
“Generoso Natale”: testo della poesia di Alda Merini
Oh, generoso Natale di sempre!
Un mitico bambino
che viene qui nel mondo
e allarga le braccia
per il nostro dolore.
Non crescere, bambino,
generoso poeta
che un giorno tutti chiameranno Gesù.
Per ora sei soltanto
un magico bambino
che ride della vita
e non sa mentire.
“Generoso Natale”: analisi e significato della poesia
Distratti e abituati come siamo a concepire il Natale soltanto come una allegra festa in cui ci si scambiano doni e si gode di qualche giorno di vacanza dal lavoro e da scuola, quasi mai ci fermiamo a riflettere, fosse anche per un attimo, sul suo vero significato.
Sebbene il momento più importante dell’anno liturgico cristiano sia rappresentato dalla Pasqua, il Natale, complice la suggestiva atmosfera creata dalle luminarie e dai tradizionali addobbi che adornano case, piazze e vie cittadine, nonché il freddo delle nostre latitudini, che spinge inevitabilmente a cercare calore e a stringersi agli altri, è di sicuro la più popolare, amata e attesa da grandi e piccini.
Tutto bellissimo, peccato che da (troppo) tempo il consumismo sfrenato ci abbia preso la mano, facendoci (quasi) dimenticare la natura religiosa dell’evento, che poi è la sua stessa essenza.
Quella che invece, con la sensibilità tipica del poeta, Alda Merini coglie e canta con leggerezza e semplicità in Generoso Natale, un componimento tanto breve quanto intenso che, letto in questi giorni, sembra fatto apposta per distoglierci dalla logica commerciale imperante per stimolare la parte più spirituale di noi, spronandoci a pensieri più elevati e a considerazioni non banali su questa celebrazione che tanto ci piace.
E chi, se non Gesù Bambino, può essere protagonista di una poesia sul Natale?
È la Sua nascita che esso ricorda e onora, foriera di un rivolgimento culturale, religioso, umano e sociale destinato a cambiare il mondo per sempre.
La Merini, pur accennando al futuro eccezionale che lo attende - allarga le braccia per il nostro dolore e generoso poeta che un giorno tutti chiameranno Gesù - pone l’accento soprattutto sul suo essere bambino, sebbene magico, e, rivolgendosi a Lui direttamente, lo sprona a non aver fretta di crescere per godere pienamente delle gioie dell’infanzia, della purezza e dell’innocenza che questa età regala.
Gesù "bambino tra i bambini" potremmo dire e, poiché la Sua storia straordinaria comincia in Palestina, il nostro pensiero, oggi, non può che essere rivolto ai piccoli di Gaza, che si apprestano a trascorrere il secondo Natale consecutivo nell’orrore di una guerra assurda.
E siccome il Natale è anche la festa delle speranza, non resta che augurarci che si smetta prima possibile e una volta per tutte di bagnare di sangue incolpevole una terra altrimenti destinata ad essere un faro di civiltà e un baluardo di pace per l’intera umanità.
Sarà davvero Natale quando, memori del Bambino venuto al mondo per salvarci, si finirà di rubare il futuro ai deboli e agli indifesi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Generoso Natale”: la poesia di Alda Merini sul vero significato del Natale
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