Fiabe d’amore
- Autore: Marie-Catherine d’Aulnoy e Jeanne-Marie Leprince de Beaumont
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2011
Un libro di fiabe rivolto agli adulti? Un libro di fiabe vere, quelle con le principesse e i principi (che però non sono azzurri), le fate e i maghi e gli animali incantati? Proprio così! Riproposto nel 2011 da Giunti Editore, si tratta esattamente di questo, in effetti: un piccolo libro celeste pallido che racchiude una pozione magica, una sorta di concentrato di sogni di bambine, sospesi fra la dolcezza di una buonanotte e la tremula attesa di un futuro che, spesso, si rivela poi non essere radioso come lo si sospira. Una piccola raccolta, sei fiabe in tutto, ma preziosa, essendo tali fiabe uscite dalla penna di due scrittrici appartenenti alla corte del Re Sole, e tradotte nientemeno che da Carlo Collodi. In effetti, l’atmosfera che si respira già dalle prime righe non è certo quella degli attuali libricini di Walt Disney, tanto colorati, simpatici e appariscenti, ma poco consistenti in termini letterari. Sembra, invece, di avere fra le mani uno di quegli enormi volumi delle nostre nonne, con la copertina in pelle, i fregi in oro, poche illustrazioni dipinte ad acquerello e, soprattutto, una scrittura affascinante, complessa, ricca di costruzioni elaborate e di termini forse desueti, ma che costituiscono un arricchimento culturale per chi legge.
Credete che pochi, al giorno d’oggi, potrebbero essere interessati a un libro del genere? Mi sento di smentirvi. Pensate semplicemente al grande successo del fantasy, nonché delle storie d’amore che hanno per protagonisti giovani e aitanti vampiri, e vi renderete conto che il lettore (o, più spesso, la lettrice) del nostro tempo sente un gran bisogno di fantastico e irreale. Dopotutto, le semplici storie d’amore che si leggono nei romanzetti rosa, non sono forse irreali quanto le fiabe? E allora, perché negarsi un vero e proprio volo di fantasia, se si ha voglia di sognare un amore assoluto ed eterno?
Tanto più che, come detto, dal punto di vista letterario, come scrittura e terminologia, un libro come questo può offrire, oltre ai sogni, la concretezza di un vero classico. Certamente tutti noi avremo, da piccoli, già ascoltato almeno un paio di queste fiabe, e una di esse, “La bella e la bestia”, è universalmente nota. In questa raccolta esse sono però riportate nella versione originale e integrale, che, pur non rovinando l’incanto dell’innocenza, alleggerisce di molto l’aura “bambinesca” dei racconti per lasciare intravedere, a un occhio più adulto, l’esplosione dei sentimenti e perfino una certa fisicità che, paradossalmente in un mondo di incantesimi, rendono il rapporto amoroso più vero e concreto. Ovviamente, tutte le fiabe hanno una morale, essendo comunque nate come insegnamento e mezzo per indicare la “retta via” all’ascoltatore affascinato e ricettivo.
Riguardo a questo, più lineare e ovvia è la scrittura della Leprince de Beaumont, le cui due fiabe, “La bella e la bestia” e “Il principe Amato”, hanno una morale che risulta talmente evidente in ogni momento della narrazione da non avere bisogno di ulteriori spiegazioni. Più velati e leggeri sono gli insegnamenti trasmessi dalla d’Aulnoy, ma non ci si sposta comunque più di tanto: virtù premiata, malvagità punita, e il classico “e vissero felici e contenti” del quale si ha sempre tanto bisogno. E, ovviamente, amori: amori improvvisi, amori a distanza, amori contrastati, amori disperati, ma sempre amori forti e indistruttibili. Ma ogni tanto si vuole sentire parlare d’amore, e aprire un libro come questo invece di guardare la solita telenovela può sicuramente dare tantissimo.
Fiabe d'Amore
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