Francesco De Gregori legge Cuore di tenebra
- Autore: Joseph Conrad
- Genere: Audiolibri
- Anno di pubblicazione: 2013
Prima, se permettete, due parole sulla scommessa (vinta) dall’editrice Emons: agevolare la dialettica fra scrittura e affabulazione, testo scritto e testo interpretato. Quasi un ritorno alle origini, alla fascinazione del racconto orale, qualcosa di antico e di attuale insieme: in appena cinque anni di attività, il catalogo Emonslibri si compone di un’ottantina di titoli – tra narrativa, classici, saggistica, storie per ragazzi – letti, per lo più, da grandi attori. Tanto per fare qualche esempio, ci sono il Nanni Moretti de “I sillabari” di Arturo Parise, Giovanna Mezzogiorno alle prese con le “Poesie” di Emily Dickinson, Fabrizio Bentivoglio che rivede “Le notti bianche” di Fedor Dostoevskij.
Novità 2013: uno dei numi tutelari del cantautorato italiano, alias Francesco De Gregori, che legge il conradiano “Cuore di tenebra”. Due meraviglie annunciate in una: la prosa di Joseph Conrad, fatta apposta “per assecondare il ritmo della voce che parla” (come ha scritto la traduttrice Maria Antonietta Saracino) e le infinite sfumature della timbrica degregoriana (che se la mettete a leggere l’elenco del telefono finisce che canta anche quello, se rendo l’idea).
Qualche accenno alla trama di "Cuore di tenebra": la storia muove da un viaggio realmente intrapreso da Conrad lungo il fiume Congo, una traversata che si rivela, di fatto, una discesa agli inferi (nel cuore della tenebra, appunto) del colonialismo e delle sue sopraffazioni. Sulla pagina il tutto è reso da Marlowe (alter ego dello scrittore), fino al climax dall’incontro con l’inquietante Kurtz (in “Apocalypse Now” - magniloquente trasposizione in chiave “vietnamita” del romanzo - era interpretato da Marlon Brando, ricordate?). Come accenno alla trama credo possa bastare, perché il resto è noto e, nella circostanza, si assapora attraverso quattro ore (e passa) di malia allo stato puro, letta e sottoscritta da Francesco De Gregori, per brevità chiamato artista e da oggi in poi anche speaker (se non oratore) di gran classe.
Confesso di averlo atteso al passaggio de “l’orrore…l’orrore” - la frase fatidica, ad alto rischio di scivolamento dilettantesco, pronunciata da Kurtz nel momento topico della storia. Anche in questo caso De Gregori non batte ciglio né fa una piega e potrete sentirlo da voi: misurato al punto esatto, da interprete navigato, quasi stesse cantando di ipercarmela, dei pablo, rimmel, dei Capatàz, delle donne cannoni, dei signor Hood, che frequenta da tempo immemorabile e conosce ormai a memoria e noi con lui.
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