Gelide scene d’inverno di Ann Beattie

Siamo nel 1976 in una città del New England, freddissima. La neve e il freddo pungente sono lo scenario entro cui si muovono i personaggi di questo romanzo, ripubblicato con una nuova prefazione a cura della stessa autrice, che ce ne illustra la genesi e il significato. E’ la storia di un piccolo gruppo di trentenni, Charles, Sam, Laura, Betty, che testimoniano la caduta delle illusioni dopo l’euforia degli anni ’60, dopo il mitico ’68, dopo la fine dei Kennedy e di Martin Luther King. Non c’è politica nelle loro vicende, tutte strettamente private, ma c’è l’immagine di un’America ripiegata, depressa, solitaria.

Charles ha una sorella minore, Susan, che studia al college: loro madre, Clara, dopo la morte del marito, si è risposata con il mediocre Pete. Clara è fuori di testa, passa il suo tempo nuda, dentro una vasca da bagno da cui poi i familiari accorsi devono estrarla per ricoverarla in casa di cura. La follia della madre pesa molto sulla psiche di Charles, sempre più ansioso e nevrotico dopo che la donna che ama, Laura, è tornata dal marito dopo una relazione amorosa con lui e non accetta di rivederlo. L’unico amico vero, Sam, si è fatto licenziare da un negozio in cui vendeva giacche e si rifugia in casa di Charles; arriva anche una ragazza, Pamela, disturbata psichicamente in seguito ad una serie di disastrose esperienze, e poi Betty, goffa segretaria di Charles, si introduce nel gruppo, ma ne esce rapidamente perchè capisce di non essere accettata.

Non succede molto nel romanzo, tranne il trascorrere delle giornate che il protagonista vive con ansia crescente, alla ricerca della amata Laura, tra supermercati ostili, bar pieni di ubriaconi, strade deserte e un manto di neve ghiacciata che sembra scendere nei cuori di questi ragazzi privi di prospettive, di sogni, di speranze. I dialoghi del romanzo sono l’aspetto migliore del libro, pieni di citazioni, di ricordi, di ironia. La Beattie al suo primo romanzo aveva fatto centro!