Gina Lollobrigida Fotografa di Gina Lollobrigida

Nonostante sia solita recensire e leggere libri "scritti", siano essi manuali tecnici o romanzi, non posso non dare un mio personale e modestissimo contributo parlando del libro fotografico e non solo dal titolo "Gina Lollobrigida Fotografa", pubblicato da Damiani Editore.

Di Gina Lollobrigida si parla da sempre, della sua bellezza, del suo estro, della sua vita, della sua dedizione agli altri, ma per chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerla di persona c’è molto altro: la simpatia, la sagacia, la decisione, la professionalità, ma anche spesso la malinconia, la nostalgia, che accompagna ogni persona, ogni donna.

Sfogliare le pagine di questo libro rappresenta per il lettore un viaggio con lei per il mondo, da quello dorato del cinema, alla povertà ma "ricchezza" di paesi asiatici come India, Filippine, Kenya.
La parte interessante è leggere tra le pagine le circostanze che hanno portato ad uno scatto, nonché, nella parte finale, vedere i primi fotomontaggi, da lei ideati e realizzati, quando ancora non erano alla portata di molti, attraverso strumenti e software come Photoshop.

Sicuramente non posso nascondere la profonda presa che ha esercitato su di me la sezione relativa al cinema, che annovera foto a dir poco meravigliose, come lo splendido primo piano, rigorosamente in bianco e nero di Paul Newman, o la foto di Yul Brinner, con cui lei fu legata da profondissimo affetto e che, a quanto pare dalla didascalia, condivise con lei non solo il set ma anche la passione per la fotografia.

1959. Da sotto i ricchi costumi di Re Salomone e della regina di Saba, di tanto in tanto facevano capolino due macchine fotografiche. E’ con Yul Brinner che ho iniziato questa meravigliosa avventura della fotografia....

Non posso tralasciare, infine, nella prima parte, l’inconsueto ritratto, (definirla solo fotografia sarebbe sminuente per l’effetto visivo globale) di una donna nuda, su una gondola, in un canale veneziano deserto.

1968. Venezia. "Ritrarre un corpo nudo fra i canali, proprio come in un quadro di Tintoretto, non è stata un’impresa molto facile....la modella d’eccezione Marisa Solinas.

Concludo solo con una banale considerazione: non si può non apprezzare questo "corposo" volume, se si ha anche solo un vago interesse per l’arte con la A maiuscola.