Gli ortodossi
- Autore: Enrico Morini
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
L’ortodossia è una religione più vicino all’occidente o all’oriente?
I suoi influssi e sue mescolanze, dopo la divisione con Roma, dove si sono irradiate?
L’ortodossia ha avuto una vita difficile.
La caduta di Costantinopoli, con la tremenda dissacrazione della Chiesa di Santa Sofia, è ancora oggi una ferita avvilente e bruciante.
Gli ortodossi di Enrico Morini (Il Mulino, 2002) narra degli aspetti teologici della religione, puntualizzando le differenze e le loro difficoltà.
I loro nemici sono stati nel tempo tutti: ebrei, musulmani, cattolici.
Alcuni avrebbero dovuto essere attigui nelle scelte, invece è sempre prevalsa la soluzione politica debellando ogni forma di vicinanza.
Enrico Morini, da grande filosofo, oltre una bella disamina degli aspetti teologici, nel suo libro si addentra sulle questioni attuali, non lesinando le motivazioni delle diatribe e delle guerre, di cui la storia è costellata.
Morini si addentra sulle questioni attuali, sui problemi degli uniati con la Chiesa Cattolica, dopo la fine del comunismo; gli uniati: i cattolici di rito greco.
Il comunismo aveva avvantaggiato la religione unica della ortodossia, anche per evitare interferenze da Roma, discriminando i cattolici.
Con la caduta del muro, il problema è tornato attuale, perché i cattolici hanno richiesto i loro beni e le loro sedi, causando molti problemi e soprattutto frenando i confronti ecumenici fra le due chiese.
Poiché le chiese ortodosse sono più di una, questa frizione è in primo luogo con la sede di Mosca, mentre con il patriarca di Costantinopoli i rapporti sono sempre amichevoli.
Il libro continua su questa strada, narrando, lo spostamento del cuore della ortodossia.
Dalla Grecia e Costantinopoli ora il centro della ortodossia è la Russia (il 72% degli ortodossi nel mondo sono russi).
Questo descrive ed individua alcuni spostamenti di centralità e di potere al suo interno della Chiesa. Il patriarca di Costantinopoli continua ad avere la sua importanza come primato d’onore, ma la sua perdita di seguaci e le difficoltà politiche lo pongono sempre di più in posizione defilata. Eppure, queste differenze di centralità non appartengono alle singole chiese, perché autocefale, godendo di profonda autonomia all’interno del loro territorio.
L’orgoglio con cui la religiosità è vissuta non pone divergenze e sudditanza.
La Grecia, la cui lingua è ancora la base della Ortodossia, è diventata una delle comunità più piccole, tuttavia, visitando il paese si nota il grande orgoglio, il profondo nazionalismo, lo spirito di appartenenza, di cui la religione ortodossa è il perno su cui tutto gira.
Non si può terminare un discorso sull’ortodossia serio, profondo e anche politico, come quello di Morini, senza addentrarsi nella spettacolare apoteosi dell’icona. «Io non venero la materia ma il creatore della materia e di operare la mia salvezza attraverso la materia» (Pag. 119) è l’urlo di San Giovanni Damasceno.
Il santo, morto intorno al 750 d.C., è un santo riconosciuto anche dal cattolicesimo.
Combatte con veemenza oratoria contro la iconoclastia del tempo, comprese la sacralità delle immagini, l’intrinseca presenza dello spirito all’interno di loro. Da qui le difformità con il cattolicesimo, dove la diffusione delle immagini e dei maestosi dipinti religiosi erano didattici, istruttivi per la comprensione della Bibbia, la cui lettura all’epoca era ristretta a poche persone.
Gli ortodossi (Farsi un'idea Vol. 77)
Amazon.it: 7,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli ortodossi
Lascia il tuo commento