Gli otto di Philip Le Roy

Philip Le Roy è un autore e sceneggiatore francese, premiato nel 2005 con il Grand Prix de littèrature policière. I suoi romanzi sono tradotti in molti paesi. Vive a Vence, in Provenza, e pubblica un libro intitolato Gli otto (EDT-Giralangolo, 2022, traduzione di Simona Mambrini), ambientato proprio in Provenza. Un giallo potente e narrativamente intrigante.

Racconta la storia di un gruppo di amici, “Gli otto”, appunto, che decidono di passare una serata nella villa di proprietà di uno di loro, situata al limitare di un bosco a Vence. Per passare il tempo decidono di fare un gioco: giocare a farsi paura vicendevolmente. Ma chi sono gli otto?

Gli otto, così veniva chiamato un gruppo di studenti del penultimo anno della sezione Arti applicate del liceo Matisse di Vence, considerato il miglior istituto della regione. Quattro ragazzi e quattro ragazze: un gruppo atipico, eccentrico e formato dagli elementi più talentuosi della classe. La gang swag, li chiamavano gli invidiosi. Per quelli che invece li trovavano insopportabili erano degli sbruffoni che se la tiravano. Gli stessi insegnanti erano spesso spiazzati dall’originalità delle idee degli Otto. Il gruppo non aveva leader. Ciascuno brillava nel proprio campo e non c’erano gerarchie. Le ragazze si chiamavano Camille, Marie, Léa e Mathilde; i ragazzi Quentin, Maxime, Mehdi e Julien.

Così, ognuno di loro, mettendo in campo la creatività personale che li contraddistingue, costruisce una scena tale da incutere timore. Il problema è che man mano che il gioco procede a uno a uno scompaiono nel nulla. Che succede? Chi è l’incomodo che li terrorizza sul serio?

Sulla scia del famoso Dieci piccoli indiani, Philip Le Roy costruisce un thriller al cardiopalma, dove nulla è mai come sembra. La tensione è palpabile, e l’adrenalina tocca livelli parossistici.
Una storia giovane e avvincente, scritta con una prosa precisa e puntuale, secca e priva di orpelli. Un thriller coinvolgente per una vicenda assai curiosa e di grande fascino.