Grazie per questo momento
- Autore: Valérie Trierweiler
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2014
“Un giorno la mia vita è stata incendiata da un amore appassionato. Lui aveva quattro figli, io tre. Abbiamo deciso di vivere insieme”.
Lui è François Hollande eletto Presidente della Repubblica francese il 6 maggio 2012, lei è Valérie Massonneau Trierweiler, commentatrice politica e giornalista televisiva francese, nata ad Angers il 16 febbraio 1965, ex Première Dame. L’ex Première Dame Valérie con la sua lunga confessione-denuncia, nella quale rivela nove anni di relazione con Hollande terminata bruscamente con il tradimento del Presidente con la giovane attrice Julie Gayet, ha fatto tremare l’Eliseo.
“Ho saputo del tradimento del presidente dalla stampa, esattamente come tutti. Le sue foto hanno fatto il giro del mondo mentre stavo in ospedale, sotto l’effetto dei tranquillanti. E l’uomo che amavo ha interrotto la nostra relazione con un comunicato di diciotto parole che lui stesso ha dettato alle agenzie di stampa, come se si trattasse di un affare di Stato. E ho troppo sofferto per le menzogne che mi sono state dette per raccontarne io a mia volta”.
Il libro-scandalo nel quale Valérie Trierweiler racconta “la mia verità”, uscito in Francia i primi di settembre ha venduto in patria in una settimana 200mila copie, oltre 500mila in un mese. Se Merci pour ce moment ha battuto il record di vendite degli ultimi venticinque anni conquistando le prime pagine dei giornali di tutto il mondo e il primo posto nelle classifiche dei libri più venduti in Francia, parallelamente l’indice di fiducia dei francesi nei confronti di Hollande è precipitato al 13%, mai così basso nella storia della Repubblica. Ma ce n’è anche per Madame Trierweiler, chiamata anche “Madame Rotweller”. Secondo un sondaggio del settimanale Vsd l’ex convivente di Monsieur Le Président viene bollata dal 71% degli intervistati come “una opportunista” e per il 67% degli intervistati come una “figura irritante”. Valèrie è “coraggiosa” per il 48% e “simpatica” per il 22 % degli interpellati. In fondo non male per una ex convivente che ha giudicato il suo ex compagno come cinico, senza cuore, fazioso, chiuso nella sua torre d’avorio, “re dell’ambiguità, del discorso doppio e della menzogna permanente”, che si diverte a chiamare i poveri “sans dents”, “senza denti”.
Ora, Grazie per questo momento viene edito nel nostro Paese, tradotto da Lucia Corradini Caspani e Maddalena Togliani, e la curiosità è tanta perché il memoriale, scritto di getto in poche settimane e tenuto segreto fino al giorno prima della pubblicazione, svela i retroscena privati di un uomo pubblico, già segretario del Partito Socialista Francese dal 1997 al 2008, nato a Rouen nel 1954, e di un intero ceto politico.
“Scrivere è diventato vitale. Per mesi, giorno e notte, nel silenzio, ho aperto i bauli”.
L’affair tra Valérie e François era iniziato nel 2005, la donna allora era sposata con Denis Trierweiler, segretario di redazione dal quale aveva avuto tre figli, Hollande conviveva da molti anni con Ségolène Royal, notissima e stimata esponente del Partito Socialista. Hollande e Royal avevano avuto quattro figli, e insieme rappresentavano un’icona d’impegno militante, di amore e sostegno reciproco. Nonostante ciò nel 2007 tutto era finito: Valérie aveva iniziato le pratiche per il divorzio e Hollande si era separato dalla Royal.
“Il primo messaggio mi arriva il mercoledì mattina. Un’amica giornalista mi avverte: Closer dovrebbe uscire venerdì con le foto di François Hollande e Juliet Gayet in copertina”.
Quella voce che da mesi avvelenava la vita della Trierweiler stava per essere resa nota alla Francia e al mondo intero.
“Allora?”.
“Allora, è vero”.
Le menzogne di Hollande vengono a galla, la verità s’impone a poco a poco.
“Ammette che la relazione dura da più tempo. Da un mese passiamo a tre, poi a sei, poi a nove, infine a un anno”.
Attraverso questa confessione, i protagonisti del feuilleton seduti l’uno di fronte all’altro sui rispettivi letti gemelli, il Presidente francese si rivela nel suo comportamento privato come il più comune e banale degli uomini.
Il pamphlet il cui esergo è un distico di Tahar Ben Jelloun “Il silenzio dell’essere amato è un crimine tranquillo”, mescola il risentimento di una donna tradita e forse troppo possessiva e il suo legittimo o meno, desiderio di vendetta. Un memoriale che è un regolamento di conti tra personaggi pubblici nelle non più segrete stanze del potere.
“Così ho deciso di abbattere le dighe che avevo costruito e di prendere la penna per raccontare la mia storia, quella vera. Invece di continuare a lottare per proteggere la mia vita privata, dovevo svelarne una parte, fornire alcuni indizi senza i quali niente era comprensibile”.
Grazie per questo momento
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