Guai ai baci di Ottavia Monicelli

Sperling & Kupfer, 2013 - Ho avuto il piacere di incontrare di persona Mario Monicelli ad un Festival del Cinema di Cannes di parecchi anni fa. Era in concorso con “Le due vite di Mattia Pascal”.

Da quel breve incontro maturai l’idea di una personalità forte, arguta e disponibile. Uno scambio di parole positivo, anche se le affermazioni fatte durante quel colloquio erano state tanto perentorie da inibire un giornalista giovane e alle prime armi quale ero.
Davanti ad un grande artigiano del cinema italiano come Mario Monicelli - preferisco definirlo così, che in altro modo altisonante - dovevi per forza mettere da parte ogni atteggiamento permaloso.
Cito quell’incontro, non per esibizionismo, ma perché quelle impressioni appena abbozzate hanno trovato conferma nelle pagine scritte da Ottavia Monicelli, figlia di primo letto del regista de “I soliti ignoti”, “L’Armata Brancaleone” e di mille altri film che hanno fatto la storia della settima arte (non solo qui in Italia).
Un libro sincero e toccante. Vero.

Quello che si trova ad affrontare il lettore è una sorta di tragitto doppio: da una parte il ritratto di Mario Monicelli spiato dalla fessura della porta e da una prospettiva unica; dall’altra la storia di una figlia che ha vissuto buona parte della sua esistenza nella convinzione crudele di essere stata poco amata.
Due storie ugualmente importanti, che dimostrano che a volte basta raccontare semplicemente la propria vita per trasmettere al lettore sensazioni, emozioni, sentimenti. Non è indispensabile cedere all’aneddotica o all’esaltazione. Anche e soprattutto quando si parla di un grande uomo. Quasi le pagine possano rappresentare un ambito fardello, un’eredità da trasmettere, da chi scrive a chi legge.

Personalità complessa che odiava i gesti d’affetto: "Guai ai baci", ripeteva alle figlie ancora bambine quando aveva qualche riunione di lavoro in casa. Una frase che Ottavia non ha mai dimenticato...

Guai ai baci è un ritratto quindi, per nulla epico ma molto umano, di Mario Monicelli, esempio di coerenza ed integrità morale come ce ne sono stati pochi; e la storia di una figlia, Ottavia Monicelli, che ha cercato per tutta la vita spiegazioni e una propria via da percorrere, infine trovate senza provocare troppo clamore, e senza per questo restare nell’ombra del padre.