Guida galattica per gli autostoppisti
- Autore: Douglas Adams
- Genere: Fantascienza
- Casa editrice: Mondadori
Se avessi avuto a che fare con Adams nel ’79, quando uscì la Guida galattica per autostoppisti che voglio recensirvi, lo avrei senz’altro stimato per la fantasia e il coraggio. Ma letto ben 33 anni dopo, non posso che ammirarne la genialità.
Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, il primo di una serie di cinque romanzi scritti in tredici anni, è un bestseller della fantascienza umoristica.
Vale la pena menzionare il fatto che la Guida nasce come serie radiofonica creata anch’essa da Adams e poi riadattata in romanzi, serie televisiva, videogioco e infine film per cinema.
Trama
È un tranquillo giovedì mattina quello che vede Arthur Dent sdraiato su un vialetto infangato per impedire alle ruspe piazzate proprio di fronte casa sua di abbattere l’abitazione per lasciare spazio ad una nuova tangenziale. Se Arthur immaginasse anche solo lontanamente cosa sta per succedere alla Terra per mano dei Vogon, non ci penserebbe due volte ad accettare l’insistente invito dell’amico Ford Prefect a bere una birra. Non sarebbe più un problema perdere la sua casa, così come sarebbe un insignificante dettaglio venire a sapere che il suo migliore amico è in realtà un abitante di un piccolo pianeta nei pressi di Betelguese, arrivato sulla Terra trentacinque anni fa col compito di raccogliere informazioni da incorporare nella Guida Galattica per Autostoppisti, una sorta di eBook reader (ricordo che il libro è stato scritto nel 1979! avrà mica ispirato qualcuno??) depositario di tutto il sapere, che si vende molto bene sostanzialmente per due ragioni:
- Costa poco;
- Sulla copertina troviamo le confortevoli parole “DON’T PANIC!”
Comincerà così, a causa di un progetto per la costruzione di un’autostrada iperspaziale, l’avventura di Arthur e Ford, che si uniranno all’equipaggio della nave spaziale a propulsione d’improbabilità denominata Cuore d’Oro composto da: Zaphod Beeblebrox, “avventuriero, ex hippy, gran tempista (truffatore?, anche, sì), abilissimo nel farsi pubblicità, una frana nei rapporti umani”, con un unico scopo nella vita: non morire di fame; Trillian, un’astrofisica (di cui sinceramente non ho ben afferrato il ruolo nella vicenda ma, mi aspetto di capirlo nei volumi seguenti della serie); e Marvin, un robot affetto da depressione.
Non voglio svelarvi altro perché ogni pagina di Guida galattica per gli autostoppisti, oltre che piacevole, fa ridere di gusto!
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NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO
Avete mai provato quella sensazione, guardando le stelle in una notte d’estate, di non essere soli nell’universo? Forse proprio su quella stella, così lontana e splendente, trascorre indisturbata la sua esistenza, una civiltà non così diversa dalla nostra, con le nostre speranze, stessi sogni e stesse domande a cui non trova risposta. E se un giorno, scopriste che il vostro amato pianeta terra, sta per essere distrutto poichè intralcia la costruzione di una tangenziale iperspaziale? Scommetto che vi state agitando al solo pensiero, iniziate nervosamente a tamburelare le dita sul tavolo, ma soprattutto, vi state facendo prendere dal panico. Ecco, ha reagito così anche Arthur Dent, povero protagonista del romanzo fantasy "Guida galattica per autostoppisti", nello scoprire la catastrofica fine a cui andava incontro il pianeta. Fortunatamente, il suo migliore amico Ford Perfect, non era australiano, bensì un abitante di Betelgeuse, remoto pianeta alla periferia dell’universo, in viaggio studio sulla terra, che decise di salvarlo. Armati di asciugamano (ricordatevi, nel caso vi dovreste capitare di girovagare per lo spazio facendo l’autostop, è essenziale), i due amici intraprendono la loro epopea intergalattica, sballottati come due palline da ping pong, da un’astronave all’altra. Incontreranno umanoidi e creature dalle abitudini bizzarre e alieni molto fastidiosi come i Vogon (se li incontrate non fatevi leggere per nessun motivo le loro poesie). Sino a quando il loro destino si intreccerà con quello di Zaphod Beeblebrox, l’irriverente presidente a due teste della galassia. Dopo aver rubato l’ultimo gioiello della tecnologia galattica, l’astronave a propulsione d’improbabilità, è alla ricerca del leggendario pianeta Magratea, su cui si narra sia stato costruito l’unico computer capace di rispondere alla domanda esistenziale sul’universo, la vita e il tutto. Un viaggio surreale fra le galassie per trovare il senso della vita, descritto dallo scrittore inglese Douglas Adams, amato dalla comunità scientifica e appassionato musicista, tanto da suonare con i Pink Floyd. Un libro ironico e filosofico che sgretolerà ogni visione antropocentrica. Mi raccomando non fatevi prendere ddal panico!