Cosa sono gli kaiku? Cominciamo dando una definizione di questa parola giapponese e di ciò che rappresenta. Gli haiku costituiscono una delle più semplici e sincere forma di poesia giapponese. Si tratta di componimenti che nascono in Giappone nel XVII secolo. La loro struttura è molto semplice: essi si compongono di tre versi composti, in totale, da 17 more secondo lo schema 5-7-5. Cos’è una mora? Per mora nella metrica classica si intende l’unità di misura della durata delle sillabe ed è differente da una sillaba, anche se spesso vengono messe sullo stesso piano. Una sillaba, in realtà, può contenere anche due more.
Per quanto riguarda la forma, gli haiku sono poesie che in realtà non sembrano tali e aforismi che non sono aforismi; si tratta di una manciata di parole in cui ciò che è fondamentale non è quello che viene detto ma il non detto. Gli haiku sono componimenti dell’anima che raccontano molte cose, ad esempio l’emozione legata alle stagioni oppure la precaria esistenza umana.
Agli haiku si sono ispirati e hanno fatto riferimento molti autori del Novecento quando sono arrivate le prime traduzioni. Sono stati amanti di questo genere di poesia molti scrittori famosi quali Rainer Maria Rilke, Paul Eluard, Ungaretti e Quasimodo (da notare che in Italia coloro che si sono maggiormente interessati sono stati i poeti ermetisti).
Vediamo ora le regole per comporre un haiku e una serie di haiku tradotti in italiano tra i più belli.
Scrivere un haiku: le regole
Come si scrive un haiku? Vediamo una serie di regole utili per capire la forma di un haiku e come si può comporre. Gli haiku possono sembrare davvero difficili da scrivere, ma la verità è che chiunque può avvicinarsi a questa forma di poesia carpendo poche, semplici e fondamentali regole. Vediamole di seguito:
- non c’è necessità del titolo;
- metrica: 3 versi, 17 sillabe suddivise secondo la struttura 5-7-5 (anche se c’è da dire che non tutti i poeti moderni rispettano alla lettera questa metrica classica e tradizionale). Il discorso delle sillabe, comunque, è una trasposizione in italiano poiché in giapponese non sono le sillabe che si contano ma gli onji, ovvero i segni grafici dell’alfabeto giapponese. Un haiku scritto in giapponese è formato da 17 onji. In italiano una poesia di 17 sillabe può risultare più lunga di un componimento in giapponese. Nota bene: in italiano è bene ricordare che quando una parola termina con una vocale e quella successiva inizia con vocale le loro sillabe si uniscono in una sola e ciò si indica con il nome “sinalefe”.
- un kigo, ovvero un riferimento a una delle quattro stagioni dell’anno; si può inserire questo accenno in maniera diretta (la parola autunno) o intuibile da colui che legge (citando per esempio le cicale). Il collegamento può anche essere estremamente sottile o difficile da cogliere, come un riferimento a un evento atmosferico tipico di una determinata stagione solo in una parte del mondo (non è quindi scontato che coloro che non ci abitano lo colgano).
- ci sono due stili differenti per i quali si può optare scrivendo un haiku: si può scegliere di anticipare il tema della poesia nel primo verso per poi svilupparlo in quelli successivi o, in alternativa, si può scegliere di presentare due temi in contrasto o in armonia tra di loro.
Haiku: selezione dei più belli
Vediamo ora una selezione di quelli che sono gli haiku più pregni di significato e di non detti.
- La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori. (Matsuo Basho) - Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore. (Kobayashi Issa) - Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo
mentre guardiamo la luna. (Matsuo Basho) - Il tetto si è bruciato:
ora
posso vedere la luna. (Mizuta Masahide) - Ciliegi in fiore sul far della sera
anche quest’oggi
è diventato ieri. (Kobayashi Issa) - Fredda più della neve
è sui capelli bianchi
in inverno la luna. (Naito Joso) - C’è una meta
per il vento dell’inverno:
il rumore del mare. (Ikenishi Gonsui) - Acquazzone:
guarda fuori sola
una donna. (Takarai Kikaku) - Tristezza:
per il bambino ammalato
una gabbia di lucciole. (Yoshikawa Ryota)leggi anche
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Haiku: cosa sono, regole e selezione dei più belli
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Che meraviglia!
Complimenti per l’articolo preciso, completo e davvero molto interessante!
Grazie
È stato molto interessante
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Nuove nozioni
Ho appreso quest’oggi
Per grazia vostra