Ho incontrato gli extraterrestri
- Autore: Stefan Denaerde
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
L’ufologia non è una moda, è la necessità di indagare scientificamente il fenomeno dei cosiddetti dischi volanti, di astronavi avvistate nei cieli in modo massivo negli ultimi anni. L’indagine passa attraverso le testimonianze dei contattisti, vagliate da ricercatori di statura internazionale come può essere Pier Giorgio Caria.
Lo studioso ha girato il mondo, intervistato scienziati, capi militari dell’est e dell’ovest del pianeta, è documentarista pluripremiato e già collaboratore RAI, specie nella trasmissione "Voyager" con Roberto Giacobbo. Caria nei suoi seminari e nelle sue esperienze avvalora quanto hanno spiegato i maggiori contattisti, da Adamsky a Eugenio Siragusa a Giorgio Bongiovanni (giornalista impegnato nell’antimafia e stigmatizzato a Fatima), fino al giovane Marco Marsili. Tutti comprovano l’autenticità del fenomeno e sostengono che gli extraterrestri vengono in pace, preoccupati del nostro sviluppo tecnologico che non va di pari passo con l’etica. Abbiamo già vissuto l’uso distruttivo del nucleare. Armi sempre più potenti possono far saltare la terra e porre fine alla razza umana e alla vita tutta.
Tale preambolo è necessario per introdurre il libro Ho incontrato gli extraterrestri di Stefan Denaerde (edizioni Mediterranee, pp.192, 1996, seconda edizione).
L’autore è un ingegnere olandese, sa valutare il livello della civiltà "aliena" che gli è capitato di incontrare, più evoluta della nostra di migliaia di anni non solo dal punto di vista tecnologico ma spirituale. Il libro affronta le varie branche dello scibile e mette in guardia sulla nostra estinzione.
La narrazione inizia quando nel 1967 Denaerde si trova a navigare con la famiglia sul suo yacht, lungo le coste orientali del fiume Shelda, che sfocia nel Mare del Nord. Improvvisamente la bussola impazzisce, non segna più il nord ma il sud; contemporaneamente lo yacht urta contro un’astronave che emerge dalle acque. Nell’incidente un uomo, in apparenza inanime, viene sbalzato fuori dal mezzo extraterrestre. Denaerde si tuffa, lo salva prontamente con generosità, senza pensare al pericolo.
Si tratta di un essere "diverso", non più alto di un metro e quaranta, cresta ossea che divide il cranio in due, lunghe braccia fino alle ginocchia, gambe corte con forti muscoli, occhi di forma trapezoidale, estremamente profondi, magnetici, intelligenti, ipnotici. Dall’astronave escono i suoi compagni a riprenderlo, molto grati.
Per premiare l’intervento tempestivo propongono a Stefan un viaggio in astronave in modo da sapere e quindi portare una testimonianza di pace ai terrestri, da loro osservati da lunghissimo tempo.
Nonostante il timore della moglie, Denaerde accetta l’offerta. Resta per due giorni chiuso in un piccolo abitacolo dell’astronave e attraverso un grande monitor osserva il pianeta Iarga, distante dal nostro dieci anni luce. Si tratta di un incontro ravvicinato di IV tipo.
A Iarga, viene spiegato, si respira un’altra aria, l’atmosfera è molto più pesante della nostra, il pianeta avvolto da nebbie verdi al crepuscolo gira su se stesso più lentamente della terra, il cielo è color rosa scuro. Uno spettacolo per Stefan. Iarga è voluminoso, gli iarghiani sono 300 miliardi, vivono felici nel rispetto e nell’amore reciproco, senza l’uso del denaro e della proprietà privata. Tutto è possesso di tutti e di nessuno, la produzione e la distribuzione dei beni è regolata da grandi "trust" a cui partecipano milioni e milioni di persone.
L’invidia è sconosciuta, dato che ciascuno usufruisce dei beni quanto gli è necessario. Non esistono guerre, prigioni, eserciti. La libertà di pensiero è sacra; essi affermano:
"La libertà di pensiero è l’essenza dell’essere umano secondo la nostra etica; se le arrecassimo danno commetteremmo un delitto. Perciò instilleremo in te solo conoscenza, non persuasione.”
La loro etica si basa su tre pilastri: efficienza, giustizia, amore. Il loro motto è "gli altri pensano a me, io penso agli altri".
Vivono in enormi cilindri di vetro trattato con una lega, alti dieci metri, con un diametro di trecento chilometri. I cilindri possono essere oscurati o illuminati a piacimento. Ognuno di essi è un villaggio autosufficiente, ospita diecimila abitanti. Al suo interno si trovano parchi, giardini, laghetti. La natura è rispettata; sebbene nel pianeta soffino venti furiosi e si verifichino terremoti, nei cilindri a resistenza sismica ciò non viene avvertito.
Gli extraterrestri sfruttano largamente il magnetismo. Per spostarsi usano treni su rotaie magnetiche cave galleggianti, senza provocare attrito con i vagoni, secondo il metodo maglev (tecnologia del treno a levitazione magnetica), scoperto da noi terrestri dopo la scrittura di questo libro e sperimentato in Germania nel 1991.
Dividono la creatività in due settori, uno dipendente dall’altro: creatività materiale e immateriale. Quest’ultima dirige la prima, è l’Intelligenza Onnicreante, da noi chiamata Dio. Dio è raggiungibile e contemplato in momenti mistici; dopo ripetute esperienze contemplative è possibile ottenere l’onniscienza, a somiglianza del Creatore. Cristo è l’incarnazione compiuta dell’intelligenza Onnicreante.
Esiste una federazione galattica pacifica di cui noi non siamo ancora degni di far parte. Ci troviamo a una svolta: o evolviamo, superando l’egoismo, o periremo per autodistruzione.
L’umanità di Iarga gode dell’immortalità. Ciò grazie a quanto viene chiamato "efficienza”. È la capacità di riparare ogni usura del corpo fisico con l’energia, la creatività immateriale sunnominata.
Libro emozionante che fa pensare e riflettere sui nostri disastri terrestri: guerre, povertà, sopraffazione, sfruttamento della natura, disboscamento.
Ho incontrato gli extraterrestri. Avventura sul pianeta Jarga
Amazon.it: 18,04 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ho incontrato gli extraterrestri
Lascia il tuo commento