I Jalisse che fine hanno fatto? di Valeria Ducato

“Che fine hanno fatto i Jalisse?” La domanda, concitata, ansiosa, risuonava nella “green room” del Teatro Ariston di Sanremo. Solo pochi giorni prima né Fabio né Alessandra avrebbero mai potuto immaginare che qualcuno avrebbe pronunciato quella frase cercando urgentemente i freschi vincitori del Festival. E certamente, in quel momento, nessuno di loro poteva sapere che, nel giro di pochissimo tempo, la stessa domanda avrebbe acquisito un significato completamente diverso.
Storia di una delle tante meteore della canzone italiana? Un attimo. Se ci riflettiamo, salta subito all’occhio che in questa storia c’è qualcosa di anomalo. I Jalisse, vincitori “dimenticati” di Sanremo: ma sono pronta a scommettere che tutti voi, non appena avete letto il nome del duo, vi siete subito ricordati chi sono e che sicuramente sapreste canticchiare a memoria almeno il ritornello di “Fiumi di parole”. E quindi? Beh, si potrebbe obiettare, li ricordiamo perché i Jalisse sono assurti a simbolo, quantunque negativo, della fama “Mordi e fuggi”. Ma anche qui c’è qualcosa che non torna: anche a Sanremo, prima di loro c’erano stati Franca Raimondi, Gilda, Mino Verniaghi, tutti completamente dimenticati nel giro di pochi mesi. Perché proprio i Jalisse sono approdati a questa strana situazione di “meteore non meteore”? Perché già il giorno successivo alla loro vittoria partì una campagna denigratoria da parte dei media, tanto che apprezzare la loro canzone sembrava equivalere a essere persone senza gusto? Perché il loro disco ebbe una pessima distribuzione nei negozi? Perché, dopo essere stati indicati come vincitori, all’Eurofestival arrivarono solo quarti?

Questo semplice libro, scritto (e si sente) da una persona veramente amica di Fabio e Alessandra, integrato da varie testimonianze di affetto, siano esse quelle dei fans internazionali o quella, spiritosissima, di Fausto Brizzi, che ha ottenuto un loro autoironico cameo nel film “Ex”, somiglia piuttosto a un lungo articolo di giornale che racconti in parole povere la storia del duo. La sola domanda alla quale risponde è quella che dà il titolo al libro, una curiosità che molti di noi hanno non solo verso i Jalisse, ma verso molte meteore della musica: cosa fanno adesso? Come vivono? Riguardo al perché di quella vera e propria “distruzione mediatica” della quale i Jalisse risentono ancora adesso, per forza di cose ci sono solo altre domande, ipotesi, idee, che, per quanto tali, ci ricordano comunque una dura verità: quanto il pubblico possa essere manipolato da un battage pubblicitario favorevole o sfavorevole. Il pubblico ha fretta e allo stesso tempo è pigro: se non vede in TV il suo cantante preferito, se non trova il suo CD nei negozi, dopo un po’ si stanca, lo dimentica, salvo poi chiedersi, dopo qualche anno, “Già che fine ha fatto?” Appunto.
Ma in definitiva, che fine hanno fatto i Jalisse? Non parlerei proprio di “fine”: a parte il fatto che hanno formato una bellissima famiglia, proprio questo, unito alla loro fede acquisita con il tempo e le esperienze e ai loro contatti con altre culture che li hanno arricchiti dal punto di vista spirituale, li ha portati a realizzare, con sacrificio ed entusiasmo, un bellissimo progetto educativo che ha già coinvolto molte scuole italiane, promuovendo la crescita dei ragazzi attraverso l’espressione artistica. Spesso, le gemme più preziose sono quelle nascoste, quelle che brillano di meno.

- Edizioni Anordest, 2011