I fuggitivi di Ruth Thomas

Se dovessi fare un elenco dei libri che più hanno colpito la mia immaginazione, contribuendo alla mia formazione culturale, non potrei non menzionare almeno due o tre volumi letti da bambino. Vale la pena, ogni tanto, recuperare dai meandri della memoria qualche libro divorato durante le spensierate giornate dell’infanzia. “I fuggitivi” di Ruth Thomas è uno di quelli che ricordo con maggiore piacere, tanto profonda è stata l’influenza che ha esercitato sulla mia sensibilità e sulle mie future scelte di lettore. In particolare, devo proprio a questo libro la passione per la letteratura di viaggio e i racconti on the road.

“I fuggitivi” sono Nathan e Julia, due persone molto diverse che soltanto un’avventura fuori dal comune poteva unire. Il primo è un ragazzo di colore proveniente da una famiglia numerosa e povera, introverso ma desideroso di apprendere ed amante della lettura. La seconda è una ragazza ribelle e scapestrata, che a malapena sa leggere. Entrambi portano dentro di sé il dolore di essere dei reietti, posti ai margini di una società fondata esclusivamente sul mito del successo e dell’immagine, retta da biechi e invincibili pregiudizi. La scoperta di un segreto da condividere li unirà in un destino comune, portandoli ad intraprendere un lungo e pericoloso viaggio attraverso l’Inghilterra, fino ad arrivare al mare, meta anche metaforica di purificazione. Durante questo viaggio impareranno ad accettarsi, a riconoscere il valore dell’amicizia, a comprendere l’unicità che si nasconde dietro ogni essere umano. Il lungo itinerario è così prima di tutto un viaggio di formazione, un percorso morale e spirituale che conduce ad una nuova ed insperata consapevolezza. Il tema della fuga, intesa come scappatoia dai lacci imposti dalla famiglia e dalla società, viene trattato con sorprendente delicatezza, lasciando al lettore ogni possibile giudizio.

“I fuggitivi” è un libro dedicato a giovani lettori, ma che ha la capacità di lasciare una traccia indelebile del suo passaggio. Perché in fondo ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, si è sentito come Nathan e Julia, desideroso di fuggire da tutto e da tutti.