

I luoghi infedeli
- Autore: Tana French
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2025
Pubblicato per la prima volta in Italia nel 2011, I luoghi infedeli, il terzo romanzo della scrittrice di origine irlandese Tana French ambientato in una Dublino cupa e minacciosa, viene ora riproposto da Einaudi, nella collana Super ET, con traduzione di Katia Bagnoli.
Il futuro poliziotto sotto copertura Frank Mackey ha diciannove anni, aspetta Rosie Daly, il suo primo amore: hanno progettato una fuga di mezzanotte dai Liberties, il quartiere più povero di Dublino, dove sono cresciuti. Ma Rosie non si presenterà al luogo d’incontro concordato, 16 Faithful Place, e non verrà mai più vista, né sentita. Frank presume che abbia cambiato idea e che se ne sia andata senza di lui, così, dopo aver aspettato tutta la notte, sceglie di partire senza di lei e prende il traghetto per Londra, dove vuole costruirsi una vita migliore. L’assenza di Rosie, però, non lo lascerà mai:
Lei aveva scritto “giuro che un giorno tornerò”, e io le avevo creduto per ventidue anni. Mentre dormivo con la sorella del rockettaro maleodorante, mentre frequentavo bellezze allegre e temporanee che avrebbero meritato di meglio, e anche mentre ero sposato con Olivia e fingevo di appartenere a un luogo come Dalkey, io avevo aspettato di vedere Rosie Daly entrare dalla porta, da ogni porta.
Più di vent’anni dopo questo episodio, una valigia ammuffita trovata dietro il camino di una vecchia casa in ristrutturazione fa crollare tutte le supposizioni di Frank: dentro ci sono brandelli di vestiti, due biglietti del traghetto scaduti da tempo e il certificato di nascita di Rosie. Ciò significa che non ha mai lasciato la città? Ma se non se n’è andata, che cosa le è successo?
Quando Frank è tornato a Dublino, ha deciso di mantenere le distanze dalla sua litigiosa e problematica famiglia, convinto del fatto che fosse la causa dell’allontanamento della ragazza. Ora, però, deve fare i conti una volta per tutte con quella vicenda e trovare un assassino. A causa del suo coinvolgimento personale, non viene ufficialmente assegnato al caso, ma questo non gli impedisce di svolgere le sue indagini in incognito, facendosi nemici tra i colleghi detective e rischiando persino il suo lavoro.
In assenza di quasi tutte le prove fisiche, Frank deve ricostruire la notte invernale del 1985 in cui Rosie è scomparsa attraverso le testimonianze e i ricordi: questo significa ristabilire i contatti con le persone che vivono a Faithful Place, la strada in cui è cresciuto e che pensava di essersi lasciato alle spalle – la madre autoritaria, il padre alcolizzato, i suoi quattro fratelli e sorelle, gli amici d’infanzia, i genitori di Rosie…
Al centro di questo romanzo c’è dunque un tragico malinteso e da questa indagine emerge il ritratto di un uomo complicato, anticonformista, che ha abbandonato senza ripensamenti le sue radici operaie per intraprendere la carriera di poliziotto. Nonostante la sua ascesa sociale – oltre al lavoro in polizia, il matrimonio con una brava ragazza della classe media, da cui ha avuto una figlia e ha divorziato –, Frank non riesce a liberarsi del tutto dal suo passato e dalle persone che lo hanno popolato.
La sua attività investigativa sotto copertura è caratterizzata da mille bugie: non solo la sua identità, ma anche le sue opinioni, i sentimenti, le relazioni… tutto è coperto da un velo di menzogna. Nonostante ciò, non riesce a ingannare suo fratello Shay, che ancora lo odia come i genitori, per essere scappato a Londra e averlo lasciato da solo a gestire una difficile e caotica situazione familiare.
Frank corrisponde al profilo del classico detective duro, un ruolo che gli si addice: è testardo, non è contrario ad agire al di fuori della legge, se è necessario, ed è particolarmente deciso a perseverare nella ricerca della verità, data l’importanza di Rosie nella sua vita.
Attraverso un omicidio, Tana French delinea il ritratto dei Liberties visti non come una semplice ambientazione, ma come un personaggio a tutti gli effetti: un luogo in cui il pericolo si insinua nel quotidiano in modo credibile:
I Liberties devono il loro nome al fatto che centinaia di anni fa si sono resi autonomi, dandosi regole proprie. In sintesi, le regole della mia strada erano queste: anche se sei in bolletta, al pub devi pagare il tuo giro; se un amico finisce in una rissa non lo trascini via prima che scorra il sangue, così nessuno perde la faccia; l’eroina la lasci a quelli dei palazzoni; anche se questo mese sei un punk rockettaro anarchico la domenica vai a messa, e per nessun motivo al mondo, mai e poi mai, fai la spia.
L’autrice riesce a rappresentare la vita dell’Irlanda moderna in modo così dettagliato da cogliere alla perfezione i vari aspetti inerenti la politica, la corruzione, gli stili di vita consumistici, i legami familiari e le divisioni di classe che ancora sopravvivono: rivela i segreti più intimi delle famiglie irlandesi ed è consapevole del fatto che l’ambiente in cui cresciamo modella le nostre esistenze e la nostra personalità. Le capacità narrative della French si evidenziano anche nei dialoghi, che possiedono un naturale tocco di autenticità – un’abilità che ha sicuramente sviluppato nella sua esperienza come attrice teatrale.
Sebbene la tensione aumenti man mano che Frank si avvicina alla verità, non ci sono colpi di scena forzati: c’è, piuttosto, la rivelazione di fatti inaspettati nella trama e nel passato adolescenziale di Frank e Rosie, raccontati in una serie di flashback. Non è il crimine in sé o la sua risoluzione a rendere questo thriller avvincente: il libro si concentra principalmente sui personaggi, sul rapporto del detective con la sua famiglia, con i suoi genitori e, soprattutto, con il fratello maggiore Shay. La tensione fra i due è palpabile e viene utilizzata per creare un finale che ribolle tra le righe, piuttosto che esplodere nel finale.

I luoghi infedeli
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I luoghi infedeli
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