A cinquant’anni dalla sua uscita, lunedì 28 ottobre 2013 tornerà in versione restaurata nelle sale italiane “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, prodotto dalla Titanus che ha voluto riproporlo come capolavoro mai dimenticato tratto dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il Gattopardo: il libro
Il romanzo "Il Gattopardo" era uscito per Feltrinelli nel 1958, subito dopo la morte del suo autore, fino ad allora semisconosciuto nobile palermitano, ed ebbe subito un grande successo. La storia raccontata nel libro, che è divenuto un classico della letteratura siciliana e non solo, è giustamente divenuta emblematica della vicenda del nostro Sud: la rivoluzione portata da Garibaldi doveva cambiare tutto, ma le forze conservatrici finsero di accogliere i Mille, purché gli assetti padronali restassero invariati. Nulla in realtà doveva mutare, anche se avveniva uno scambio di ruoli: l’antica nobiltà dell’isola, rappresentata dal Principe Fabrizio Salina, la famiglia dei Gattopardi, doveva cedere il posto ad una nuova classe di piccolo-borghesi, ignoranti arricchiti, aspiranti ad un ruolo sociale per mezzo dei denari accumulati. Nel romanzo questo ruolo è affidato a Sedara, il padre della bellissima Angelica, la giovane donna che andrà sposa a Tancredi, nipote del principe, per suggellare l’avvenuta “mesaillance”.
Un’altra figura simbolica del romanzo è il Cavaliere Chevalley, che scende da Torino per proporre al principe Fabrizio un seggio nel nuovo Senato, come degno rappresentante di una regione, la Sicilia, che deve diventare italiana. Il dialogo fra i due uomini è al centro della tematica post-risorgimentale del libro: Salina non accetta, si sente superato, vicino alle stelle di cui è un cultore, vicino alla morte che sembra incombere sul suo destino personale e su quello della sua terra e della sua classe.
Il gattopardo: il film
Luchino Visconti, nobile lombardo e grande intellettuale, gira nei primi anni Sessanta il film omonimo tratto dal libro. Io lo vidi per la prima volta al cineforum del mio liceo, forse nel 1966, e ne fui conquistata. E’ un brano di storia, di letteratura, di cinema, di costume, di musica ma anche molto di più. Nel cast Visconti volle il meglio degli attori del momento:
- Burt Lancaster, fino ad allora specializzato in western, diviene nelle mani sapienti del regista e del costumista PieroTosi un aristocratico siciliano autentico;
- la giovane Claudia Cardinale sarà una Angelica dalla bellezza indimenticabile;
- Alain Delon, nel ruolo del conte Tancredi Falconeri, il fascinoso cugino garibaldino che Angelica sposerà, strappandolo alla cugina Concetta, una brava Lucilla Morlacchi, a cui era promesso.
Poi ci sono i più grandi attori del teatro italiano che interpretano altri personaggi:
- Rina Morelli dà il volto all’anziana e rassegnata principessa Stella;
- Paolo Stoppa è un Sedara scomodo nel frack appena indossato ma ansioso di fare il salto di classe tramite il matrimonio della figlia Angelica;
- Romolo Valli è il gesuita padre Pirrone, confessore del principe e suo devoto servitore;
- Serge Reggiani interpreta un possidente locale che va a caccia con il principe raccogliendone le confidenze.
Nel film, girato in parte nel palazzo Chigi di Ariccia e in parte a Palermo in uno dei palazzi della nobiltà locale, si respira un’aria di ricchezza sontuosa che una musica attentamente scelta sottolinea, ma di imminente decadenza. La scena del ballo è divenuto un classico della cinematografia mondiale, una pagina di cinema della quale andare orgogliosi, come pure il viaggio in carrozza verso Donnafugata o le battaglie garibaldine per la conquista di Palermo.
Rivedere questo film cinquant’anni dopo o vederlo per la prima volta sarà un’esperienza importante e formativa, soprattutto per i più giovani.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il Gattopardo: la versione restaurata del film torna nelle sale
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Dal libro al film Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Lascia il tuo commento