Il Re del Fiume d’Oro di John Ruskin

Una veste grafica insolita per un libro destinato ai piccoli lettori, ma l’autore, John Ruskin, merita la bellissima edizione del suo romanzo “Il Re del Fiume d’Oro” che Donzelli ha appena pubblicato con le illustrazioni di Quentin Blake. È proprio l’artista autore delle tavole contenute nel libro che ne illustra il significato nella premessa: colpito dall’edizione ottocentesca ad opera di Richard Doyle e dalla qualità della scrittura di Ruskin, libro che aveva acquistato da giovane, Blake decide di farsene illustratore a sua volta, data la possibilità odierna di riprodurre con tecniche innovative efficaci i panorami evocati nella storia del Fiume d’oro, scritta da John Ruskin nel 1851 e dedicata ad una bambina dodicenne, Effie, che più tardi diverrà sua moglie per un breve periodo.

Una storia inquietante, nelle corde dell’instabile scrittore inglese, più tardi noto per la sua concezione del restauro architettonico e grande amante dei paesaggi alpini, conosciuti certamente nei suoi viaggi verso l’Italia attraverso le Alpi austriache. Il valore di questo libro dedicato ai bambini, che certamente verrà apprezzato dai lettori adulti, sta nella capacità di Quentin Blake di riprodurre la tensione e la paura ingenerata nel piccolo protagonista del racconto, Gluck, dodicenne biondo e gentile, oppresso e vessato dai due fratelli maggiori, i perfidi Schwarz e Hans, uomini orribili, egoisti, violenti.
Il Vento del Sud-ovest bussa alla porta di casa dei fratelli, che erano assenti, travestito da un vecchino alto appena un metro, dal lungo mantello svolazzante, dal cappello esagerato, da un enorme naso “lucido come l’ottone”. Lo strano personaggio bagnato dalla pioggia e affamato chiede ospitalità al piccolo Gluck, terrorizzato dal divieto dei fratelli di aprire al porta a chiunque. In casa si conservavano enormi ricchezze che nessuno doveva vedere e la punizione per aver trasgredito l’ordine avrebbe pesato sul povero ragazzino.

Il seguito della fiaba, tipica delle narrazioni ottocentesche, vedrà naturalmente prevalere la bontà, l’accoglienza, l’altruismo, la generosità del piccolo Gluck e la punizione eterna dei due cattivi, trasformati in Massi Neri, a perenne monito contro l’egoismo e l’avidità. Una storia esemplare dunque, destinata ai bambini di oggi, incentrata su valori fondanti di ogni società evoluta: le immagini di Quentin Blake, dai tratti veloci ed incisivi, mai retoriche, restituiscono alla fiaba il senso di contemporaneità. Sembrano le strisce di fumetti, tanto nella riproduzione dei caratteri dei personaggi, quanto nelle tavole a tutta pagina dove i paesaggi montani, ghiacciai, crepacci, tempeste di fulmini, tramonti splendidi, prati fioriti, riescono a dare il senso di angoscia, di paura, ma poi di pace e tranquillità che la natura sa offrire agli uomini che ne attraversano le diverse fasi, troppo spesso specchio delle loro inquietudini e del disprezzo che ostentano nei suoi riguardi.
Il fiume d’oro, una sottile metafora che ancora oggi ci parla, suggerisce il rispetto per l’equilibrio del pianeta troppo spesso sfigurato e propone un’idea di riconquista di

Un patrimonio sperperato dalla cattiveria e riconquistato dalla bontà.

La traduzione del testo si deve all’accuratezza di Bianca Lazzaro, i caratteri d’oro della copertina, fortemente incisi, ci fanno pensare ad una nuova ricchezza che può essere riconquistata con la speranza che i bambini ne siano protagonisti dei valori che la fiaba propone.