Il bibliomane. L’amante dei libri
- Autore: Charles Nodier
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2018
Sono state tante nel corso degli anni le pubblicazioni di questo piccolo volume scritto nel 1830 da Charles Nodier, uno scrittore considerato da Italo Calvino un patriarca dei grandi bibliotecari. "Il bibliomane. L’amante dei libri" è un racconto nel quale si prevede un cupo futuro per il libro e per l’editoria: il libro, presagendo che un giorno non potrà più esserci, destinato a morire per la produzione ingente di carta, e l’editoria per la mole di testi prodotti e la penuria di lettori.
Charles Nodier, una delle figure meno famose del Romanticismo europeo, amico di Victor Hugo, fu un letterato dai mille d’interessi, antinapoleonico e grande bibliofilo. Si narra che spese una fortuna per i libri e ricostruì la propria biblioteca per ben due volte. La sua passione è stata la trama per molti dei suoi racconti e saggi. Monsieur Theodore, il bibliomane protagonista la cui caricatura è famosa, trascorreva la sua vita tra i libri. Si era ritirato dal mondo da molti anni e non si sapeva se lavorasse ad un suo romanzo o facesse altro.
Passava la vita in mezzo ai libri, non si occupava che di libri, e questo aveva dato modo a qualcuno di pensare che stava componendo un libro che avrebbe reso inutili tutti gli altri libri, ma si sbagliavano …
Non parlava più cordialmente, non rideva più, non vestiva alla moda e sebbene in gioventù avesse tanto amato, ora le donne non gli interessavano più. Anche la politica, le cui ridicole opportunità avevano fatto la fortuna di tanti sciocchi, non riusciva a distrarlo dalle sue meditazioni sulle lettere; gli metteva malumore. Durante una passeggiata con un amico lungo la Senna, tra profluvi di libri e fiori tra negozi d’antiquari e bazar letterari, Theodore scoprirà per puro caso un’edizione più rara del suo Virgilio del 1676. All’improvviso cambierà colore in viso e cadrà svenuto tra le braccia dell’amico. Nei giorni seguenti il delirio prenderà il sopravvento: la febbre da malato dei libri lo condurrà alla morte.
Theodore in vita sua non si era mai nascosto dietro la negatività impertinente degli schiocchi; ma il caro uomo aveva spinto troppo oltre nei libri il vano studio della lettera, per avere il tempo di coglierne lo spirito.
Oltre il ritratto raffinato, ironico e caustico di Theodore, Nodier nella seconda parte del libro tratteggia l’amante dei libri diversificandolo tra il bibliofilo e il bibliomane, con un occhio alla società del 1830 nella quale il denaro aveva avuto il sopravvento e ai libri non si prestava più attenzione. Il bibliofilo ama il libro perché ha gusto e spirito, e lo ama come un amante ama il ritratto della propria donna. Si comporta come un sovrano, possedendo innumerevoli manoscritti proprio come un re, come i grandi della politica, i signori delle banche, i grandi uomini di Stato. Il bibliofilo sa scegliere i suoi libri mentre il bibliomane li accumula in ogni metro quadrato della sua casa senza guardarli.
Il bibliofilo diventa spesso bibliomane, quando il suo spirito diminuisce o quando il suo patrimonio aumenta.
E infine, il bibliofilo, scrive l’autore, non è un cacciatore di libri, il bouquiniste, che si aggira tra le bancarelle sperando in un colpo di fortuna, in un libro raro e prezioso. Una figura sostituita a quei tempi dal libraio editore, al quale Nodier non risparmierà il suo sarcasmo: "sa bene che la gloria di un libro che pubblica non ha una durata maggiore delle vita dei moscerini del fiume Hypanis". Una linea di confine non sempre evidente, netta, perché alla fine chi ama i libri ama soprattutto possederli. Da leggere!
Il bibliomane. L'amante dei libri
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