Il bosco delle storie perdute
- Autore: Eileen Favorite
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2008
‘Il bosco delle storie perdute” di Eileen Favorite è ambientato negli anni ‘70 in una cittadina dell’Illinois nella quale vivono una madre, Anne-Marie, e sua figlia, Penny, nella loro abitazione sperduta in campagna trasformata in Bed & Breakfast. Penny, protagonista della storia, è la tipica adolescente con buoni voti a scuola, curiosa, testarda, amante dell’aria aperta e con qualche problema di incomprensione con la madre. Anna-Marie, invece, a suo dire vedova del padre di Penny che era un giocatore di football del suo liceo, è una donna amante della natura, dei libri, della tranquillità e soprattutto di coloro che lei chiama ‘Eroine’.
Sembra lo scenario di una vita normale se non fosse che ogni tanto, già da quando Penny era una bambina, al Bed & Breakfast si presentano personaggi non proprio consoni alla ‘normalità’ ossia le Eroine. Donne simbolo della letteratura del mondo, come Emma Bovary, Rossella O’hara, Catherine Morland, che giungono a casa sua in vari momenti delle loro storie e che portano scompiglio nella sua vita e soprattutto nel suo rapporto con la madre. La situazione viene stravolta quando Penny, dopo la visita di un’eroina, che portava la madre a trascurare i suoi bisogni secondo la sua mente di adolescente, entra nel bosco di notte. Da questo momento iniziano una serie di vicende che la porteranno a capire perché la madre le vietasse di entrare in quel bosco e il motivo per cui, sempre secondo la madre, non ci si dovrebbe immischiare nelle faccende delle eroine. Galoppate a cavallo, medici, rabbia, passione, intuito, stupore, speranza, consapevolezza sono solo alcune parole chiave di questo, a mio parere, affascinante libro real-fantasy.
Ciò che si può chiaramente notare leggendo questo libro è come un’ambientazione molto realistica sia per ciò che riguarda gli scenari (bosco, manicomio, bed & breakfast) che per la psicologia dei personaggi (rapporto madre-figlia, ideale dell’uomo maturo e pensieri adolescenziali) possa diventare il teatro per una lettura fantastica che cattura e che non fa distogliere gli occhi dalle pagine. Credo che il libro serva a mostrare quanto siano realmente importanti i rapporti umani, quanto siano diverse le storie private di ciascuno di noi, quanto ogni persona cerchi affetto in qualcun altro perché è l’amore, nel senso ampio del termine, che ci fa andare avanti e che migliora ogni cosa. Ma soprattutto penso che il libro voglia far capire quanto sia bello leggere ed essere curiosi e credo, anzi sono sicura, che ciascun accanito lettore vorrebbe che la storia narrata diventasse realtà.
Vi immaginate se alla vostra porta si presentasse, non so, Mercedes de “il Conte di Montecristo”? Voi cosa fareste? Rimarreste fedeli alla storia o cerchereste di modificarla a favore dell’eroina di turno pur rischiando di modificare qualcosa di cui neanche voi siete a conoscenza?
Oltrepassando il mio personale dilemma, il testo è molto scorrevole, chiaro, coinvolgente, per niente noioso e, come piace a me, non eccessivamente descrittivo o fermo; gli avvenimenti si susseguono rapidamente, la storia evolve in modo spedito e si infittisce di sentimenti e sensazioni che fanno sì che il lettore si immedesimi nei personaggi. Insomma, un libro assolutamente da leggere per gli amanti del genere, da divorare come ho fatto io in un paio di giorni al massimo!
Il bosco delle storie perdute
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