Il caso Eddy Bellegueule di Édouard Louis

“Il caso Eddy Bellegueule”, pubblicato in Italia nel 2014 da Bompiani, è stato un caso editoriale eccezionale in Francia. Édouard Louis è un esordiente di ventun anni che ha venduto più duecentomila copie del suo libro.

Protagonista del romanzo è Eddy, che vive in una famiglia totalmente sfasciata, in un paesino della Piccardia in Francia.
La madre, che non sopporta arabi e neri che tolgono il lavoro, che non ha letto mai un libro e la cui vita è scandita dai programmi della televisione, si ritrova questo figlio effeminato, sensibile, vittima di omofobia anche a scuola.
Il padre odia gli invertiti, sa che suo figlio ha qualcosa che non va. Lui, cassa integrato, passa le giornate a guardare la televisione e film pornografici.
Eddy va a scuola e viene deriso dai maschi e aiutato da alcune alunne, non tutte, alla faccia della douce France.
Nel romanzo la provincia d’oltralpe ne esce malconcia: razzista, ignorante, che vota estrema destra.
Eddy cerca di abituarsi alla sua croce, ma è impossibile: sputato, deriso, deve accettare violenze sessuali di gruppo. Si fidanza con una ragazzina per far finta che non è omosessuale, ma in realtà fa solo pasticci.
Ambizioso, fugge una prima volta, ma viene ripreso e ributtato nella sua scuola, dove due energumeni lo costringono a leccare le loro salive. Il libro, di forte matrice autobiografica, ha momenti imbarazzanti anche per un lettore che è avvezzo al Marchese de Sade.
Eddy è incastrato nella sua omosessualità, che non è quella ricca e charmant che lavora nella moda a Parigi.
L’autore sembra volerci dire che ci sono due modi per superare la propria condizione di invertito: negare fino alla fine, sposarsi con un brava ragazza, trovare un lavoro qualsiasi e poi di nascosto fare cose "sporche" oppure dichiarare con molto coraggio la propria condizione, sperando che non ci siano più differenze sessuali.
Eddy fugge, cambia nome all’anagrafe, diventa uno scrittore acclamato a solo ventuno anni, con l’urgenza di denunziare famiglie orribili, padri che sono quotidianamente alcolizzati e che vedono "finocchi" da tutte le parti.

In attesa del secondo libro non autobiografico di Édouard Louis, nel frattempo mi permetto di consigliare questo libro bellissimo, scritto in apnea, facile da leggere, ma duro da digerire.