Il centro del mondo
- Autore: Andreas Steinhöfel
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La Nuova Frontiera
- Anno di pubblicazione: 2022
Autore per ragazzi, dice la biografia di Andreas Steinhofel, nato in Germania nel 1962. Ma certamente il suo romanzo fiume, oltre 400 pagine, dal titolo Il centro del mondo (La Nuova Frontiera, 2022, trad. Angela Ricci), pur avendo per protagonista e voce narrante il giovanissimo Phil, sembra un romanzo di formazione che, data la complessità della struttura, prevede un pubblico maturo e letterariamente competente, a prescindere dall’età.
Un romanzo intrigante, pieno di personaggi interessanti e ben costruiti, ambientato in un paesino della Germania mai nominato. Proprio qui era giunta, in fuga dagli Stati Uniti, una ragazza giovanissima, Glass, al nono mese di gravidanza, per raggiungere la sorella Stella, inconsapevole delle recente morte di lei. Glass mette al mondo due gemelli, aiutata da Tereza, che diverrà sua amica inseparabile e l’aiuterà a crescere i due gemelli nati da quel parto fortunoso: Phil e Dianne.
Abitano a Visible, una vecchia enorme casa quasi un rudere, l’unica eredità che Stella ha lasciato alla sorella. Glass è un’anticonformista, piena di avventure erotiche di cui va fiera, e la sua vita spregiudicata cozza violentemente contro il perbenismo e l’ottusità degli abitanti del paese, la “piccola gente” del mondo di fuori.
I due gemelli crescono senza padre, con figure maschili che fanno brevi comparse, derisi dai loro compagni di scuola, quando non violentemente attaccati come figli di una strega. La loro infanzia è piena di ostacoli, di insicurezze, anche se in paese ci sono persone interessanti: la grassa Annie, il signor Troht, il padrone dell’emporio che regala ai bambini barattoli di caramelle colorate.
Phil sin da giovanissimo trova nella antica biblioteca ospitata nella casa il suo “centro del mondo”. Su una vecchia poltrona malconcia posta al centro della biblioteca, una sorta di trono, Phil si estranea dal mondo esterno, colleziona libri e legge indefessamente:
Quando sedevo lì diventavo un creatore di mondi, un re al centro di una tempesta di storie che turbinavano intorno a me mentre leggevo, prendendo vita. Le librerie si spaccavano in un tripudio di schegge sotto i potenti fendenti della spada di Re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda; dal parquet sbucava tuonando Moby Dick…La biblioteca per me era il centro del mondo
Un romanzo sull’amore, sulla scoperta della propria omosessualità, sull’ossessione per l’ambiguo compagno Nikolas, detto “Il Maratoneta”, che si concede solo a tratti. Poi c’è l’amicizia con Kat, amica fedele e infedele, il rapporto non sempre facile con la gemella Dianne, misteriosa e forte, con Mum, la madre che non vuole riconoscersi nel ruolo che le appartiene, che vuol essere chiamata per nome, Glass, vetro, trasparente ma infrangibile.
La difficile presa di coscienza della propria omosessualità, il sesso consumato con ingordigia con l’amato Nikolas, l’ostilità feroce dei compagni che lo giudicano senza remissione, la ricerca spasmodica di una figura paterna, che la madre gli ha sempre nascosto, la solitudine in un paese freddo, diverso, lontano: intorno a questi temi gira la storia raccontata da Steinhofel.
Phil si consola con la vice madre Tereza, con la sua rigida compagna Pascal, che dice sempre scomode verità, con un amico occasionale di Glass, Gable, che resta vicino alla strana famiglia malgrado sia sempre in viaggio in paesi lontani e si rivelerà un appoggio risolutivo per l’incerto Phil.
La struttura del romanzo è complessa, si susseguono i flashback, i ricordi, i sogni, le speranze che compongono un insieme di pagine dense di emozione, di profonda affettività, di grande solitudine, di incessante ricerca di stabilità.
Phil ha due oggetti a cui tiene: una palla di vetro piena di neve, un bambolotto nero, Paleiko: non gioca a pallone, non fa la lotta, conserva libri e barattoli di caramelle. Visible, Glass, la palla di vetro, quasi ogni elemento di questo libro sembra riportare alla vista, alla trasparenza.
E un occhio ferito concluderà la dolorosa iniziazione alla vita adulta di Phil.
Bello, insolito, conturbante, un libro tutto da leggere. Difficile consigliarlo a giovanissimi, ma magari lettori forti ci sono anche tra loro.
Il centro del mondo
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