Stasera 28 settembre 2022 andrà in onda in prima serata su Rai 1 l’episodio più speciale della serie dedicata al Commissario Montalbano, La forma dell’acqua.
Si tratta del terzo episodio della saga tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, presentato dalla Rai in una inedita versione restaurata in alta risoluzione.
La forma dell’acqua andò in onda per la prima volta su Rai 2 nel maggio del 2000. Vent’anni dopo le prime indagini del commissario più amato della tv tornano a vivere in tutta la vividezza di immagini e il realismo dei colori, confermando un plot che non stanca mai i telespettatori.
Scopriamo alcune anticipazioni sulla trama e le curiosità sul libro da cui è tratto.
La forma dell’acqua: trama
L’ingegner Luparello, esponente di spicco di un partito del paese, muore nella sua auto in una zona malfamata della città di Vigata. Il medico legale, il dottor Pasquano, dichiara che è morto d’infarto dopo un rapporto sessuale. L’ultima donna che l’ingegnere avrebbe visto sarebbe stata Ingrid Sjostrom, nuora del principale avversario politico di Luparello. Il caso sembra già risolto, tuttavia nulla è come sembra.
Montalbano indagando a fondo sulle circostanze, ricostruisce l’accaduto e riesce a scoprire una verità inaspettata.
La forma dell’acqua: il libro di Andrea Camilleri
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La forma dell’acqua fu pubblicato per la prima volta da Sellerio nel 1994 e rappresentava la prima avventura letteraria del commissario Salvo Montalbano.
Camilleri in questo libro rivela il suo talento narrativo e la sua capacità di trasformare in un giallo dal ritmo serrato persino la storia più banale. Lo scrittore siciliano riesce con abilità ad arricchire la prova di riflessioni filosofiche che incalzano la lettura e ci mostrano anche la tremenda verità di un potere politico che si erge a difesa di sé stesso.
Il questore aveva sostenuto che ogni morte, anche la più abietta, conservava sempre una sua sacralità. Montalbano aveva ribattuto, ed era sincero, che in ogni morte, magari in quella di un Papa, non arrinisciva a vederci niente di sacro.
Il titolo del romanzo, La forma dell’acqua, nasce dal colloquio svoltosi tra la moglie della vittima e Montalbano. La signora conclude la conversazione in modo allusivo. Un giorno, riferisce al commissario, un amico intento ad osservare dei contenitori colmi d’acqua le chiese quale fosse la forma dell’acqua.
"Che fai?" gli domandai.
E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell’acqua?".
"Ma l’acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data".
Ciò che il lettore ne può dedurre è che ognuno ha il proprio modo di guardare e l’uomo, di conseguenza, può attribuire alle cose il significato che vuole. Ognuno dunque ha una propria verità? Sembra di sentire un’eco di Leonardo Sciascia in queste parole.
La verità trovata dal commissario Montalbano tuttavia riuscirà a imporsi in modo assoluto al di sopra di ogni tipo di soggettività.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il commissario Montalbano: stasera in tv “La forma dell’acqua” in versione restaurata
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