Il confine innaturale. La barriera tra Israele e Palestina
- Autore: Piero S. Graglia
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Piero S. Graglia, noto storico e federalista, si è dedicato in particolare alla figura di Altiero Spinelli del quale ha pubblicato la bibliografia e altri saggi su Unione Europea e sulla storia del processo di integrazione europeo.
La relazione conflittuale che ha segnato il rapporto, non solo territoriale, fra ebrei e palestinesi è avvicinabile solo con uno sguardo storico alle vicende geopolitiche internazionali che hanno sempre fortemente condizionato il tema, dal mandato britannico alla caduta del muro di Berlino, dalla Guerra di sei giorni all’attentato alle Torri gemelle.
Così recita il risvolto di copertina di questo libro Il confine innaturale. La barriera tra Israele e Palestina. Origini e motivi di un muro che, pubblicato da People nell’estate del 2021 aiuta a districarsi meglio nel groviglio di un’attualità scottante.
L’autore evidenzia come le speranze poste dal movimento sionista sul piano Balfour fossero in gran parte illusorie, perché all’Inghilterra interessava anzitutto non avere l’inimicizia degli arabi per sconfiggere l’impero ottomano.
Come dimostrò con più chiarezza il memorandum di Winston Churchill (allora ministro delle colonie) del 1922.
Di qui la progressiva diffidenza dei sionisti per gli inglesi e la ricerca di una potenza che potesse favorire la causa ebraica, ossia gli Stati Uniti d’America.
Diversità di vedute in seno al movimento sionista fra Weizmann e David Ben Gurion a partire dal 1942.
Graglia illumina in maniera esauriente la nascita di Israele e la guerra del 1948-49.
Si apprende che nel 1956 l’arma che il presidente Eisenhower usò per punire l’operato franco-britannico nella vicenda del canale di Suez fu il sistematico attacco alla Sterlina che costrinse la Gran Bretagna a chiedere l’armistizio. La Francia, rimasta sola, lo fece il giorno successivo.
All’opera demolitrice dei miti sulla questione palestinese non si sottraggono i cosiddetti “Accordi di Oslo”.
L’autore smentisce che la loro piena attuazione possa portare alla soluzione due popoli, due stati. Si è contemplato il problema di Gerusalemme Est e la soluzione dell’annosa questione del ritorno dei profughi in seguito alle guerre del 1948-49 e del 1967.
Di sicuro - sostiene Graglia c’è una cosa: la soluzione due stati, due popoli non funziona più e non sembra avere una possibilità di realizzazione a breve.
Ma c’è una lezione storica su cui meditare - vedi pagina 244 e finale dell’opera.
La memoria corre così a una situazione di ostilità strutturale ed esistenziale simile, quella fra Germania e Francia dopo il 1945. Nel 1950 quell’ostilità... si risolse con la creazione delle prime comunità europee, con la prospettiva di una messa in comune di risorse , interessi, valori e anche prospettive per il futuro.
Chissà che quella lezione storica non trovi in qualche anfratto della coscienza civile della Palestina arabo-israeliana occhi attenti e orecchie aperte. Il conflitto continuo è la sola alternativa.
Il confine innaturale. La barriera tra Israele e Palestina. Origini e motivi di un muro. Nuova ediz.
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