Il diritto di contare
- Autore: Margot Lee Shetterly
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: HarperCollins
- Anno di pubblicazione: 2018
Probabilmente molti di voi avranno visto un bel film statunitense del 2016 intitolato, appunto, Il diritto di contare e incentrato sulle vite di tre donne straordinariamente capaci e determinate che furono fondamentali nella corsa allo spazio degli Stati Uniti.
Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, pur in un ambiente relativamente favore come quello della NACA (poi NASA), dovettero lottare su due livelli per affermare sé stesse e il proprio lavoro: erano donne e, per di più, di colore. Ma avevano grandi menti: Katherine era un genio dei numeri, Dorothy una leader nata che ebbe la capacità di salire sul treno della nascente tecnologia e incoraggiare le sue sottoposte a farlo, e Mary sfidò una legge non scritta per frequentare una scuola tradizionalmente riservata ai bianchi e diventare ingegnere. Non partirono come paladine con la lancia in resta per cambiare il mondo, ma fecero semplicemente quello che pareva loro giusto per inserguire le proprie passioni e la propria vocazione, e per far rispettare la vera giustizia contro la segregazione e le leggi ingiuste.
Furono il motore e le protagoniste di incredibili passi avanti sia per la tecnologia che per la vita sociale, eppure il loro ricordo era andato sbiadendosi nel tempo, almeno fino all’uscita del film. Mai nominate, mai ricordate, mai riscattate dall’ingratitudine che i loro stessi superiori e datori di lavoro, pur stimando il loro operato, dimostrarono sempre verso di loro. Donne di colore: tutta l’intelligenza del mondo non bastò, e ancora non basta, a cancellare questo stigma. Per di più, impegnate in un lavoro che, per quanto appassionante, metteva necessariamente in secondo piano ogni altro impegno e occupazione, a cominciare dalle loro famiglie, che ebbero bisogno di una buona dose di comprensione e solidarietà per non soccombere alle ragioni del lavoro e della patria.
Detto questo, normalmente ci si aspetta, da questo tipo di recensione, una sequela di lodi sperticate del libro che sicuramente è molto migliore del film, molto più appassionante, che vale la pena di leggere prima di affrontare la visione della pellicola, anzi, può tranquillamente sostituirsi a essa…
Ma stavolta questo tipo di ragionamento non è possibile, semplicemente perché il libro e il film, pur fornendo le stesse informazioni e raccontando la stessa storia, la affrontano con due metodi assolutamente diversi, tanto da rendere inutile e controproducente una comparazione. Infatti, se il film è ovviamente e giustamente drammatizzato e racconta la storia dal punto di vista personale delle tre donne, il libro Il diritto di contare (HarperCollins, 2018) di Margot Lee Shetterly è un vero e proprio saggio storico, ricchissimo di dati e corredato da una tale quantità di note bibliografiche da fare invidia a un testo universitario.
Alle storie di Katherine, Dorothy e Mary si uniscono quelle di moltissime altre donne come loro, che non trovano spazio nel film e altri aneddoti e situazioni le arricchiscono (emblematica la storia di Miriam Mann che continuava a trafugare il cartello indicante i tavoli riservati alle impiegate di colore).
Anzi, il libro prosegue anche quando l’epilogo del film si riduce ad alcune brevi frasi riguardanti “quello che successe dopo”, raccontando anche dello sbarco sulla luna e di come le ragazze fecero la loro parte nel più grande successo americano, e seguendole poi fino alla fine delle loro carriere (con una scelta radicale, come nel caso di Mary, o con una grande delusione, come successe a Dorothy…).
Detto questo, bisogna dire che la lettura di questo saggio storico è tutt’altro che facile e scorrevole. Soprattutto nei primi capitoli, certi tecnicismi risultano oltremodo ostici a chiunque non sia almeno ingegnere, senza contare che le frequenti citazioni di istituzioni, scuole, enti, totalmente estranei ai “non americani”, rischiano di far perdere la bussola in un mare di nomi che non richiamano alla mente alcuna immagine.
Sicuramente migliori gli ultimi capitoli, molto più descrittivi pur senza scadere nel romanzo e mantenendo l’affidabilità delle informazioni fornite. Comunque una storia troppo spesso lasciata nell’ombra e che, invece, è bene conoscere e prendere a esempio.
Il diritto di contare
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Un libro perfetto per...
Agli amanti della storia contemporanea che vogliono approfondire una pagina troppo spesso saltata o relegata in secondo piano.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il diritto di contare
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