Il giaguaro e la tigre di William Bavone

Se amate le storie di spionaggio dovete assolutamente leggere il racconto Il giaguaro e la tigre di William Bavone.
Pubblicato nel novembre 2022 dalla casa editrice Delos Digital, nella collana Passport, che cura le ambientazioni nei dettagli, rendendole il più possibile fedeli al vero.

Il racconto in questione è stato finalista al Premio Stefano di Marino 2022.
Cosa cerca un lettore che ama questo genere? Beh, prima di tutto una storia intricata, meglio se internazionale, dove a farla da padrone sia il ritmo.
E qui, la missione del protagonista si trasforma in una avventura rocambolesca nella giungla venezuelana, che tiene il fruitore avvinto dall’inizio alla fine.
Non ci si può rilassare, ma è lì che sta il bello.

È il 2014, il Presidente Hugo Chávez è morto da circa un anno, ora alla presidenza c’è Maduro. Si trama per “terminare” qualcuno, il generale Carlos Halcon Ortega, una personalità scomoda, ma la faccenda va condotta sfruttando dei professionisti. Il designato, chiamato un mese prima nientemeno che da Città del Messico, è Esteban Piñera, detto El Pinche Loco. Pronto a tutto, certo. D’altra parte, è il suo “mestiere”.

Sentite come viene descritto il suo arrivo.

L’Hotel Euro América, due cubi di mattoni rossi affiancati l’uno all’altro, accolse Esteban Piñera per come doveva apparire: un turista squattrinato alla ricerca di svago.
La stanza era essenziale, con quattro mobili decrepiti, raccattati chissà dove. In fondo, non così male. Del resto, quando si operava in un Paese complicato come il Venezuela era bene non esagerare. Dare nell’occhio avrebbe solo messo a rischio l’operazione. E la pelle.

Si crea una bella sinergia, tra i vari personaggi. Dove non manca sensualità, oppure coraggio portato all’estremo. La missione si fa dura, perché subentra una certa Tigre, che non è un animale ma, in egual misura, si batterà strenuamente.

Scattarono all’unisono. Uno di fronte all’altro. Il russo si teneva la mano slogata, Piñera sentiva lo zigomo caldo gonfiarsi sotto l’occhio. La Tigre si lanciò con un destro granitico che gli avrebbe potuto far saltare le ossa del cranio.

Un agguerrito combattimento nella giungla, dunque. Però il racconto è breve, e a parlarne troppo si rischia di “spoilerare”.
Leggetelo, anche perché nella Postfazione c’è una considerazione dell’autore che vale la storia intera.
Il giaguaro e la tigre è davvero un piccolo gioiello, per gli amanti del genere.