Il morso del varano di William Bavone

William Bavone, classe 1982, è salentino di nascita e parmense d’adozione. Laureato in economia, ha al suo attivo saggi di geopolitica, romanzi, novelle per bambini e vari racconti inseriti in diverse antologie e pubblicati singolarmente. Il morso del varano è il suo primo romanzo pubblicato con la casa editrice Newton Compton.
Protagonista indiscusso della investigazione è Nico De Luca, detto “Il Salentino albino” a causa delle sue origini salentine, poi trasferitosi a operare a Bologna.
De Luca vive con Giulia, sua nipote, studentessa al DAMS, ma ha con lei rapporti conflittuali, derivanti anche dalla sua stessa professione. Lui è:

“Conosciuto come il Salentino Albino, quello dai tratti nordici che preferiva la montagna e il freddo al mare. Bel paradosso, vero?”

Ora è alle prese con la sua prima indagine, particolarmente complicata. Infatti è stato trovato morto tale Filippo Stefanini, giudice di Bologna:

“È seduto ai piedi del letto con la gola tagliata. Nessun segno di effrazione.”

Chi ha voluto la morte di un ex giudice in pensione? Ha forse a che fare con i vecchi casi di cui si è occupato? Ben presto Nico de Luca comprende come l’indagine ha a che fare con le alte sfere del potere, con il sostituto procuratore, Dottor Ponzi, e l’avvocato Ferri, vicesindaco di Bologna, che premono affinchè il colpevole sia trovato in tempi rapidi.
Ma non basta. Pochi giorni dopo un altro cadavere viene trovato: è Giorgio Spiga, un ex poliziotto:

“La testa era ancora sigillata nella busta e un nastro nero teneva l’involucro ben saldo alla base del collo.”

Chi ha voluto quest’ultima morte e perché? I due casi sono forse collegati? Qual è il tratto d’unione? Non sarà facile giungere al nucleo della vicenda, e il mistero aleggia indisturbato. Non solo qual è il parallelo con lo stesso titolo, “il morso del varano”? in che cosa consiste?

“La mia vita è stata come il morso di un varano, un morso ricevuto da bambino e che mi ha fatto marcire dentro, mi ha reso un inutile essere vivente. Ma ora sono guarito, ho ingerito l’antidoto della vendetta e sono diventato io stesso un varano, un predatore.”

Un giallo classico, di grande curiosità e intensità narrativa. Un personaggio su cui si poggia l’investigazione che attrae e si distingue nel vasto campo della narrativa di genere, soprattutto per i suoi trascorsi passati, ancora avvolti in una nebbia a spirare che avvince il lettore fino all’ultima pagina. Una lettura che conquista ed attrae, per amanti del genere. Non solo. Una lettura particolarmente adatta a questi tempi estivi, con cui rilassarsi e divertirsi con curiosità intellettiva e di investigazione.
Un autore molto amato e letto persino da Carlo Lucarelli, che nella prefazione , lo paragona a Augusto De Angelis, a Scerbanenco e a Loriano Macchiavelli. E se lo dice lui non possiamo che essere d’accordo! Buona lettura!