Il gioco della mantide di Mauro Saracino

Daniele Sennis è passato in poco tempo dall’inferno al paradiso, dal prostituirsi per riuscire a pagare una dose di eroina a vivere in una bella villa ai Parioli, guidare un’automobile di lusso e indossare vestiti firmati. E tutto questo sembra sul punto di consolidarsi definitivamente attraverso il matrimonio con la ricca fidanzata Elisabetta Rumeo, che lo ha salvato dalla strada, lo ha aiutato a disintossicarsi e gli ha offerto una vita che Daniele non aveva mai nemmeno potuto sognare.
Ma ogni cosa ha il suo prezzo e alle soglie del matrimonio, Elisabetta pone a Daniele un aut aut: o lui accetterà di farsi controllare per un’intera giornata, in modo che la sua futura moglie possa verficare il suo comportamento e soprattutto la sua fedeltà, oppure dovrà abbandonare tutto e tornare alla sua vita precedente.
Daniele accetta, pur sapendo si avere la coscienza sporca e di rischiare tutto in quella giornata: ma quello che sembra in un primo momento solo un capriccio dettato dalla gelosia di una donna ricca e paranoica, si trasforma di minuto in minuto in qualcosa di molto più grande e pericoloso, qualcosa che Daniele non si sarebbe mai aspettato.

Il romanzo di Saracino, pubblicato da Nulla Die nel 2011, è un thriller che non delude le aspettative, tenendo alto il ritmo della narrazione e la tensione della storia in tutte le sue pagine, afferrando il lettore fin dal primo momento e gettandolo a capofitto nel pieno dell’azione.
Perfettamente adatti al genere sono i personaggi principali, non eroi senza macchia e senza paura, non innocenti vittime del destino, ma colpevoli e depositari di scottanti segreti.
Daniele Sennis è tutto meno che un eroe: ex tossicodipendente, arrampicatore sociale disposto a ogni compromesso pur di raggiungere il suo scopo, si trova coinvolto in una situazione che lo mette continuamente alla prova e in cui lui cerca solo di sopravvivere, a dispetto di tutto e di tutti.
Non c’è un attimo di respiro per il lettore che segue Daniele Sennis nella giornata che si rivelerà decisiva per la sua esistenza, in cui scoprirà come è possibile arrivare a toccare i propri limiti e oltrepassarli, fino a giungere a scelte definitive e irreparabili.

“Il gioco della mantide” è nel complesso un ottimo thriller, che non ha nulla da invidiare alla produzione d’oltreoceano e Mauro Saracino dimostra di saper dosare bene i tempi e i modi della scrittura, trascinando il lettore in un rapido e a tratti convulso alternarsi fra il passato e presente, senza lasciargli mai riprendere fiato.