Il gioco grande del potere
- Autore: Sandra Bonsanti
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Chiarelettere
- Anno di pubblicazione: 2013
“Al Viminale c’erano allora e forse ci sono ancora oggi armadi che non possono essere spalancati: se qualcuno lo facesse ci sarebbe da riscrivere tutta la storia d’Italia.”
La recente storia italiana raccontata come il grande gioco del potere. Il gioco del potere, una definizione che esprime ineccepibilmente quale sia la partita, quella cioè che riguarda il potere assoluto, il destino e la vita di tutti noi. La corruzione e il malaffare sono il gioco che, come aveva previsto Giovanni Falcone, quando si fa troppo grande isola il giudice e lo uccide. E’ la storia politica degli ultimi decenni nella quale affondano le radici del nostro presente.
Pubblicato da Chiarelettere nel 2013, Il gioco grande del potere di Sandra Bonsanti è un libro da adottare come testo civico nelle scuole, per permettere agli studenti di oggi e futura classe dirigente domani di essere più vigili e attenti di quanto siamo stati noi e di non commettere i nostri stessi errori. Una grande e coraggiosa giornalista nonché diretta testimone, Sandra Bonsanti, ha riunito i suoi taccuini di lavoro di oltre un trentennio, interviste, appunti, note, facendo affiorare dall’oblio i misteri e gli affari politici criminali dei periodi più oscuri della nostra democrazia.
Ripercorriamo gli anni che vanno dalla strage di Piazza Fontana alla strage e l’uccisione di Paolo Borsellino, attraversando la P2 (la massoneria deviata), le Brigate Rosse, le collusioni mafiose, il caso Gladio. L’Italia dello Stato e dell’Antistato che lo ha sempre insidiato, come il filone piduista che tuttora sopravvive, insediato com’è nei punti strategici della nostra società: gli iscritti alla P2 di ieri sono al potere ancora oggi.
“Sandra Bonsanti ha fatto un lavoro importante con questo libro – ha dichiarato Stefano Rodotà – perché tutti noi abbiamo subito un’opera di rimozione collettiva di quel periodo. Dove Stato e anti-stato hanno convissuto. Dove i servizi segreti diventavano occulti e incontrollati e quindi capaci di qualsiasi depistamento, come hanno dimostrato le sentenze dei lunghissimi processi sulle stragi. Ma l’Italia ha retto perché abbiamo avuto grandi difensori dei valori costituzionali, come Pertini, Spadolini, la Anselmi e molti altri, fino all’aviere che in una memorabile telefonata alla trasmissione “Telefono giallo” dichiarò – gelando lo studio – che le ricostruzioni ufficiali della notte della strage di Ustica non erano veritiere, come adesso – dopo 33 anni – la Cassazione ha accertato”.
Un lungo racconto che racchiude la nostra storia, eventi vissuti in prima persona dalla Bonsanti talvolta a proprio rischio e pericolo: sono pagine che fanno riflettere su quanto sia rilevante il ruolo di un giornalista che sappia ricercare la verità e quanto sia volutamente prevedibile la sospensione del ricordo, la dimenticanza, nel nostro Paese. Ne Il gioco grande del potere la nostra democrazia è stata insidiata, sopraffatta, vilipesa, allontanando del tutto l’idea politica ed economica di creare una società giusta con l’interesse centrale del bene comune. Molti politici di allora e tanti altri ancora permanenti nella vita politica italiana, ricorda la Bonsanti, sostennero il silenzio: era meglio non sapere come fossero andate le cose.
“Il tempo delle certezze assolute è forse ancora lontano, mentre le domande sono ormai degli inquieti fantasmi che affollano la memoria.“
Sandra Bonsanti, nata a Pisa, ha vissuto per molti anni a New York. Ha cominciato la sua attività professionale nel 1969 a Il Mondo, diretto allora da Arrigo Benedetti. Ha lavorato per i settimanali Epoca e Panorama e nei più grandi quotidiani nazionali, da Il Giorno alla La Stampa, a Repubblica. Fu eletta alla Camera nel 1994, ma rinunciò al seggio per tornare al giornalismo. Dal 2003 è presidente di Libertà e Giustizia.
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