Il libro del male
- Autore: James Oswald
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2015
Il libro del male di James Oswald (Giunti, 2015) è un thriller molto avvincente che racconta un altro capitolo della storia dell’ispettore Tony McLean, già protagonista dell’illustre predecessore intitolato Nel nome del male . Oswald è una voce straordinariamente nuova nel panorama letterario mondiale. Un autore scozzese che arriva dal successo del self-publishing con il quale ha attirato l’attenzione degli editori di tutto il mondo. Ha venduto milioni di copie in perfetta autonomia, creando un thriller dalla tinte oscure e al limite del paranormale.
Nel primo romanzo della serie, l’ispettore si trova alle prese con un serial killer di nome Donald Anderson, che non solo semina terrore e scempio nelle strade di Edimburgo con una lunga serie di cadaveri ma arriva persino ad uccidere Kirsty, la fidanzata di McLean. E’ facile dunque intuire quanto coinvolgimento, prima di tutto personale, caratterizzi l’avvincente partecipazione dell’ispettore in questo caso di morte e sangue che non ha precedenti.
Quando Anderson verrà finalmente catturato e poi ucciso in carcere per Tony dovrebbe esserci la pace ma non è così.
Il libro del male apre le porte ad una nuova avventura criminale che non lascia scampo: Anderson sembra essere tornato direttamente dall’oltretomba. Eppure McLean ha assistito in prima persona alla sua sepoltura ma c’è qualcosa di inquietante e terribilmente malvagio che aleggia nell’aria e che conduce alla scoperta seriale di una nuova sequenza di omicidi che ripetono dettagliatamente il modus operandi del vecchio criminale.
Ma mai come questa volta a muovere i fili dell’indagine sembra essere qualcosa di completamente intangibile che ha che fare con il fuoco e con la carta. A quelle morti così spaventose di giovani donne a cui viene recisa la gola si aggiungono una serie di incendi la cui natura resta indecifrabile. Il nostro ispettore si trova a dover combattere due fantasmi, entrambi inavvicinabili: il fuoco e la morte.
Ho apprezzato molto l’avvicendarsi di questi due elementi che sono entrambi estremamente conturbanti ed affascinanti a loro modo. Sono perfetti per terrorizzare e nello stesso tempo attirare, coinvolgendo l’attenzione del lettore, perché sia il fuoco che la morte sono spesso complementari e figli del nulla, di quello primigenio, più antico e leggendario.
Entità inafferrabili che vengono descritte molto bene dall’autore che lascia loro campo aperto, permettendo di insinuarsi lentamente nelle pieghe psicologiche di chi legge, incatenandolo ad una storia che non sembra avere alcuna possibilità di salvezza.
Molti personaggi calcano la scena, mescolandosi ad una trama costituita da diversi elementi, tutti egregiamente rappresentati. Mi riferisco all’ambientazione, piena ed insistente di luoghi marcatamente fisici. Edimburgo prorompe in tutta la sua bellezza e nello stesso tempo diventa uno sfondo perfetto per il buio e la violenza che brulicano tra le sue strade e nelle sue acque. Anche le scene dei ritrovamenti dei cadaveri e altresì quelle nelle quali l’autore descrive le ossessioni del serial killer, i suoi non-luoghi del male, sono abilmente descritti fino a coglierne i più piccoli particolari.
Fulgide immagini, lampi folgoranti, messaggeri di momenti che vorresti dimenticare. Perversioni e misticismo, religione e peccato si fondono al sangue e all’esaltazione di un male che gioca fin troppo a viso aperto.
La sensazione che ho avuto è che Oswald ci abbia raccontato una storia in cui la malvagità sfiora la follia e su di essa non può esserci nessuna mano divina. Anderson nel primo romanzo viene catturato e anche in questo secondo capitolo la lotta contro l’onnipotente che si è arrogato il diritto di uccidere è al limite di ciò che è concesso all’essere umano. Sembra quasi che tutti gli sforzi dei personaggi coinvolti siano sempre sul punto di frenare, spezzandosi sotto il peso inesistente eppure maledettamente reale del male.
Anche la copertina riprende la tematica principale del romanzo: fuoco e sangue. Su di essi s’impone fin dall’inizio la figura di Tony McLean, che sembra un uomo a metà tra la maledizione per il torto che ha subito e l’irrefrenabile sete di vendetta. Eppure la sua esistenza si trascina lenta e inesorabile di pari passo con quella di Anderson e dopo, di colui che ucciderà, emulandolo. La sua figura è piuttosto oscura, avvolta dalla nebbia, un vagabondo senza dimora, che ha perso la sua casa che significava Amore. Ma ciò che colpisce di lui è senz’altro la voglia di combattere quel male che si è insinuato nelle vite di tutti loro e che non si riesce ad estirpare mai fino in fondo.
Tony è prima di tutto un uomo annientato dal dolore e dalla sofferenza che non è ancora riuscito a lasciarsi alle spalle la perdita della donna che ha amato e questa nuova indagine, lo conduce, senza sconti, in una bolgia fatta di fiamme e di gole tagliate. Lo spinge nel profondo del crimine, senza domandarsi, se il nostro eroe sarà o meno in grado di risalire.
“Io, invece, devo convivere ogni giorno con la morte di Kirsty. Ed è una parte fondamentale della mia vita, definisce chi sono.”
In un continuo avvicendarsi di vecchi e nuovi personaggi, la trama si arricchisce di misteri mentre James Oswald ci prepara un finale che non ci aspettiamo.
A coinvolgerci non ci saranno solo la morte e il fuoco ma anche un libro, il Liber Animorum, altrimenti detto Libro delle anime che sovvertirà le logiche più quotate, insinuandosi come una mano fantasma all’interno della storia. Un libro che ti legge dentro e che determina cosa puoi e devi essere. Un libro che ti sceglie in base alla purezza del tuo animo e che se non sei abbastanza pulito, ti scaraventa addosso tutto l’odio del mondo.
Un problema di coscienza dunque, perché quel libro misura la tua bontà e la tua benevolenza, la tua attitudine verso tutto ciò che è buono e giusto e se per caso, ti coglie in fallo, scoprendo che in realtà, in fondo, non sei altro che un’anima facile alla corruzione, ti strappa via anche l’ultimo residuo di rimorso, facendo di te nient’altro che un mostro.
La legge dell’anima s’impone sulle vite di tutti gli uomini e le donne coinvolte. Un accenno ad un qualcosa di nettamente soprannaturale che però non prenderà mai il sopravvento nella storia, perché ciò di cui Oswald sembra essere molto sicuro, è della materialità e della concretezza con cui i suoi personaggi agiscono, nel bene e nel male.
Indi la presenza maledetta di un libro che dovrà essere a tutti i costi bruciato non preclude il vero senso della storia: la mano umana supera di gran lunga qualsiasi pretesa soprannaturale. Il serial killer di Oswald è un uomo in carne e ossa che agisce per il male e nel male trascina, portandosi dietro la forza devastante del fuoco, che in questo caso non purifica ma avvelena l’anima.
Ora sta a voi che lo leggerete, scegliere se lasciarvi affascinare dal potere oscuro e misterioso di un libro o credere che il Male sia sempre e soltanto tristemente umano.
“E’ un libro che misura l’anima, ispettore. E se ritiene che questa non sia all’altezza, se ne impadronisce. A ogni nuova anima che corrompe, diventa più oscuro, potente e sempre meno clemente.”
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