Il limoneto di Helen Walsh

I soliti pomeriggi di una coppia borghese ancora giovane: Greg, professore universitario con la seconda moglie Jenn Harding, che si ritrova sposata a ventinove anni, per volere del padre, stufo di vederla passare da un amante all’altro; matrigna di Emma di quindici anni, sveglia ma anche malinconica che trasporta un "Marlon Brando" con sé, un ragazzo bello e muscoloso non ancora di diciotto anni.

Tra ristoranti alla moda, aperitivi e nuotate nella piscina di una casa di gran lusso, i quattro cercano un equilibrio "zoppo", ovvero il padre di Emma si chiede se la figlia abbia già rapporti sessuali completi e se sia morale, tenendo conto dell’età.
Questo tarlo, però, non inficia cene in cui i desideri sessuali vanno da una parte all’altra, dal momento che la matrigna Jenn si ritrova assolutamente perduta verso Nathan da un desiderio straziante.
Nathan le ricorda i giovanotti di quando la sua vita era un po’ hippy e fare l’amore in senso anticonvenzionale era la norma.

Jenn si muove in un equilibrio sempre più labile di moralità maritale e di sfumature sessuali sempre più appiccicose. In buona sostanza, Jenn non toglie gli occhi di dosso al ragazzo, che ha già capito tutto.

Emma, in una girotondo di segreti e bugie, sa che il padre verrà licenziato dall’Università, Jenn cade non solo metaforicamente ai piedi di Nathan che la tratta come una viziosa signora di mezza età, completamente terrorizzata di invecchiare, di non essere più desiderabile.
Il maledetto Tempo che passa ha trasformato il marito in un orso in stazza e temperamento. La fusione sessuale con Nathan è totale, completa, assolutamente scostumata (non aspettatevi cose bollenti o pagine pruriginose, però). Libro troppo ambizioso rispetto alle Cinquanta sfumature di grigio o l’erotismo "aziendale" di Irene Cao.
Ne Il limoneto (Einaudi, 2014), la scrittura è importante, ha varie gradazioni, non è arrabattata e credo che la traduzione in italiano la renda un po’ noiosa. Purtroppo.

Siamo di fronte a una nuova scrittrice inglese.
Cinque anni fa, Helen Walsh ha vinto il Somerset Maugham Award, un premio letterario prestigioso dato agli autori inglesi under 35.

Niente sfumature, né pasticci, sostanzialmente questo libro parla della forza del sesso, della terribile vecchiaia che spegne le azioni, ma non i desideri e le relazioni tra padre e figli, incastrate tra segreti e bugie.