

Il lupo grigio. Le indagini del commissario Armand Gamache
- Autore: Louise Penny
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
Dei diciannove romanzi della serie con protagonista Armand Gamache – il capo della sezione omicidi della Sûreté du Québec, nato dalla fantasia della scrittrice canadese Louise Penny – in Italia ne sono stati pubblicati dodici, di cui dieci da Einaudi. Tra questi, l’ultimo, Il lupo grigio. Le indagini del commissario Armand Gamache (2024, traduzione di Letizia Sacchini), possiede tutte le caratteristiche che confermano l’abilità dell’autrice nel tessere una trama intricata e originale, meticolosamente pianificata, personaggi ben delineati e approfonditi, temi interessanti e stimolanti.
Come per la maggior parte delle indagini precedenti, tutto inizia nel piccolo e idilliaco villaggio di Three Pines, nella regione meridionale del Québec, in cui Gamache ha scelto di vivere, “non per scappare dagli orrori del mondo ma per guarirne”.
È una calda mattina di metà agosto. Gamache e sua moglie Reine-Marie stanno facendo colazione sotto il portico del giardino sul retro. Il rito domenicale, la pace di cui hanno bisogno viene però interrotta e infranta in mille pezzi da una serie di telefonate che Armand preferisce ignorare. Quando, alla fine, risponde, l’ispettore capo – che non perde mai la pazienza e offre persino agli sciacalli risposte pacate e sincere – alza la voce e riaggancia.
Non perché è incazzato, ma perché ha paura: è scappato, ha respinto la prospettiva di un incontro e la possibilità di scoprire che cosa vuole chi lo ha chiamato con insistenza.
La telefonata, infatti, viene da un numero del governo. Da qualcuno che Gamache reputa senza dubbio corrotto, anche se è impossibile dimostrarlo. Qualcuno che negli anni ha allargato la propria influenza al punto da riuscire ad arrivare praticamente ovunque. Ma questo è solo il primo di diversi e inquietanti fatti apparentemente scollegati fra loro che mettono in allerta l’ispettore: uno sconosciuto entra nel suo appartamento di Montréal da cui sottrae solo un soprabito leggero – che poi viene restituito – e gli fa recapitare strani messaggi come un elenco di piante; poi un incidente stradale all’esterno di un bar; cittadini esemplari, senza ombre, legati mani e piedi e giustiziati con un colpo di pistola alla nuca; monaci scomparsi…
Se a tutto questo si aggiunge la citazione da un’opera teatrale di T.S. Eliot e la ricetta per un cocktail chiamato L’ultima parola, è evidente che gli indizi che Gamache deve in qualche modo decifrare sembrano non avere senso. Sappiamo fin dall’inizio che c’è un misterioso complotto da sventare e la rete dei sospettati si estende dal Canada fino a un remoto monastero su un lago in una zona popolata da lupi, e poi in Vaticano a Roma, in Francia e fino a Washington, D.C. Armand non sa di chi si può fidare o a chi rivolgersi: quella telefonata ha fatto sì che la sua capacità di giudizio si sia ridotta. Teme che i leader del governo, forse persino i funzionari della Sûreté, siano coinvolti e non sa a chi chiedere aiuto, se non ai suoi più fidati e stretti collaboratori: Isabel Lacoste e Jean-Guy Beauvoir, che è anche suo genero.
Il crimine su cui Gamache deve indagare, in una corsa contro il tempo e con risorse limitate, ha come scopo destabilizzare il Canada, provocare un colpo di stato e una presa di potere in seguito alla quale i militari assicurerebbero la caduta della democrazia per favorire l’ascesa di un dittatore. Le scelte che Armand è costretto a fare potrebbero avere conseguenze devastanti non solo per la sua carriera e per la sua vita personale, ma anche per la sicurezza di moltissimi altri individui: si scoprirà lentamente e in modo tragico che cosa i canadesi stanno per affrontare a causa di questo complotto terroristico. Si tratta di una finzione, certo, ma l’attacco non è completamente al di fuori della realtà, dettaglio che rende Il lupo grigio ancora più inquietante.
Tutto il romanzo gioca sul contrapporsi di alcuni estremi: la bellezza del paesaggio canadese ancora incontaminato fa da sfondo alle azioni più violente e mette in evidenza la dualità della natura umana nella continua battaglia tra il bene e il male, un tema che costituisce il nucleo centrale di tutta la serie. Nell’esplorazione dei personaggi, la profondità psicologica e le loro motivazioni permettono all’autrice di affrontare non solo la complessità delle emozioni, ma anche questioni sociali più ampie e attuali: potere e avidità, devozione, fiducia e sospetto, sicurezza e vulnerabilità delle infrastrutture a livello mondiale. Fra gli altri, Gamache si distingue come una figura di alto profilo morale, ma non priva di debolezze.
Sebbene Il lupo grigio possa essere letto e apprezzato come thriller indipendente, chi conosce le precedenti indagini con l’ispettore Gamache ritroverà gli stessi protagonisti – oltre a familiari e collaboratori, Ruth Zardo, Clara Morrow, Myrna, Gabri, Olivier e persino un’anatra – e potrà seguire l’evolversi della loro personalità e delle loro relazioni.
Al finale da brivido si arriva in un crescendo di suspense dovuto anche alla difficoltà di trovare collegamenti, di distinguere le false piste e di identificare i veri nemici.
Una tensione che si trasmette in modo naturale a quello che sarà il prossimo romanzo; Louise Penny riesce a creare un senso di attesa, anzi, di urgenza, per cui sarà difficile rinunciare a scoprire il destino di Armand e della sua famiglia, del Québec e del mondo intero.

Il lupo grigio: Le indagini del commissario Armand Gamache
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