Il mondo dei vinti
- Autore: Nuto Revelli
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2005
“Ricorda, mi dicevo, ricorda tutto di questo immenso massacro contadino, non devi dimenticare niente”.
Questo monito Nuto Revelli se lo impone nel 1942 mentre prende parte al calvario degli Alpini in Russia. L’idea di questo libro viene quindi da lontano. Dopo l’esperienza partigiana, l’autore non perde di vista il mondo dei contadini e dei montanari; trent’anni dopo percorre con pazienza le valli del cuneese per dare voce a quelli che chiama appunto i vinti. Facendosi accompagnare da persone del luogo, avvicina gli anziani che hanno visto e subito circa settant’anni di trasformazioni e cambiamenti.
La memoria di questa gente offre vivaci affreschi che vanno dalla Guerra di Libia, al primo conflitto mondiale, alle tante emigrazioni, toccando i picchi più drammatici con la seconda guerra mondiale e la lotta tra partigiani e fascisti. Sono 270 le testimonianze, presentate in prima persona e spesso arricchite da qualche modo di dire dialettale; offrono un’immagine cruda della fatica di vivere e mostrano visioni anche molto differenti tra loro riguardo a temi come il consenso al regime fascista, il rapporto con i partigiani, la visione del futuro del vivere in montagna.
Tante le testimonianze della Grande Guerra. Giovanni Toselli, contadino e muratore, tornato dal conflitto con la polmonite, racconta le fatiche per costruire la propria casa:
“Io e mia moglie andavamo a Boves, tutte le notti, a ritirare i mattoni, partivamo alle tre di notte e tornavamo prima che i bambini si svegliassero (…) Oggi sono tutti ricchi. Chi accetterebbe ancora una vita come la nostra?”.
Giuseppe Fino racconta un’esperienza diffusa; i bambini spesso venivano mandati nelle case dei contadini e allevatori benestanti a lavorare, in cambio di un posto dove dormire e di un po’ di cibo. In questo modo la famiglia veniva sgravata di una bocca da sfamare. Fino racconta:
“Dovevo guardare i maiali. Dormivo sotto il portico, sulla paglia. Non mangiavo a tavola, ma nel cortile, come un cane”.
Nelle filande era normale assumere bambine di sei anni. C’erano ragazzine che si facevano radere a zero i capelli per venderli. Interessante la testimonianza di Maria Isoardi che guarda avanti, preoccupata per l’impoverimento e la scarsità di servizi in montagna. La sua è quasi una supplica:
“Non chiudano le scuole, è un delitto privare i nostri nipoti di un po’ di istruzione”.
Le riflessioni di molti anziani si affacciano sui radicali mutamenti portati dalla rapida industrializzazione degli anni ’50 e ’60; perciò Il mondo dei vinti (Einaudi, 2005) è fortemente attuale, dato che getta uno sguardo sul mondo della montagna e i suoi problemi non risolti. Le industrie hanno infatti portato benessere e lavoro, chiedendo però pesanti contropartite; fiumi inquinati, aree abbandonate, invadenti brutture edilizie. Nell’introduzione l’autore parla di un ricatto a danno dei vinti:
“Volete i figli in fabbrica? Prendetevi il veleno”.
Quello di Nuto Revelli è un contributo competente e appassionato al tema della difesa dei territori e delle culture locali, vedendo nell’ambiente una risorsa da valorizzare e non da rapinare.
Il mondo dei vinti
Amazon.it: 14,72 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mondo dei vinti
Lascia il tuo commento