La guerra dei poveri
- Autore: Nuto Revelli
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
“Una certezza ci spinge a pagare di persona: che questa è l’ultima guerra per un mondo migliore”, dice il partigiano Nuto Revelli. Ma prima dell’esperienza di lotta in montagna c’è la campagna di Russia. Revelli nel 1942 è con gli Alpini che affiancano la Wehrmacht nella crociata antibolscevica.
Il giovane, classe 1919, al fronte scopre sulla sua pelle il bluff militare del regime di Mussolini che aveva esaltato l’Italia come grande potenza militare; non c’è la dovuta organizzazione, molte bombe non esplodono, le attrezzature non sono adeguate a una guerra in pianura. Nelle retrovie Nuto vede enormi quantità di mezzi che sono oggetto di attività illegali, in un clima di diffusa connivenza, mentre nelle prime linee ai soldati manca quasi tutto. Nella tremenda ritirata quello di Revelli è tra i pochi battaglioni ancora in forze e in grado di affrontare i Russi ogni volta che si deve spezzare l’accerchiamento. I Tedeschi sono feroci e arroganti con gli Italiani.
Al ritorno in patria, dopo l’8 settembre, il giovane si rifugia in montagna e sorgono le prime bande partigiane. Non gli interessa la politica; vuole ridare dignità al soldato italiano e farla finita con i fascisti che con la retorica hanno ucciso la verità. Le ferite della campagna di Russia bruciano; si deve dimostrare ai Tedeschi di non aver paura. L’ex-alleato capisce solo il linguaggio della forza, nota il giovane. Nella guerra partigiana bisogna compiere piccoli colpi di mano, sfuggire ai rastrellamenti e soprattutto creare coesione e disciplina in gruppi compositi.
Revelli si scopre capo audace e concreto; ci descrive in pagine trepidanti la durissima lotta contro i nazifascisti. Nel tardo 1944, la sua banda si rifugia in terra francese per sfuggire al nemico. L’ex-alpino deve farsi curare una grave ferita al volto e contemporaneamente difendere il suo gruppo dalle ingerenze dei transalpini, i quali, ora che la vittoria si fa vicina, puntano a occupare alcune valli di confine prima italiane. La banda va difesa anche dalle iniziative estemporanee di qualche ufficiale come l’inglese Flight che rischia di lanciare i partigiani in azioni pericolose e inconcludenti. Si finisce con la liberazione di Cuneo, citta natale dello scrittore, nel 1945.
La guerra dei poveri (Einaudi, 2014) è un libro sul coraggio e sull’orgoglio di un giovane italiano, pieno di volontà di risalire, voglioso di richiamarsi ai valori delle persone semplici e perbene, al di fuori dalle ideologie. Per lo scrittore piemontese, il fare politica in quei drammatici frangenti significa:
“(…) fare la guerra ai tedeschi e ai fascisti per un mondo nuovo, il mondo di questa gente, contadini, operai, montanari”.
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