Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia
- Autore: Antonella Salomoni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2022
Una bomba è scoppiata ieri sera, verso le 23, a Berlino: la meraviglia è evidente nella comunicazione a Parigi dell’ambasciatore francese in Germania. Ma nell’agosto 1939 l’Europa era ancora in pace e la “bomba” citata dal diplomatico transalpino è la notizia “esplosiva” che Germania e Unione Sovietica stavano per firmare un’alleanza.
Era il trattato di non ostilità, con i suoi segretissimi accordi di spartizione della Polonia, oggetto di un saggio storico pubblicato qualche mese fa da il Mulino, a firma di Antonella Salomoni, Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia (novembre 2022, collana “Biblioteca storica”, 276 pagine).
Quel patto di non aggressione venne siglato a Mosca il 23 agosto 1939, dai ministri degli Esteri von Ribbentrop e Molotov. Ratificato otto giorni dopo dal Reichstag e dal Soviet supremo, rimase in vigore fino all’invasione germanica del territorio russo, il 22 giugno 1941.
Il testo si limitava a sette articoli, che insistevano sulla pace e non ostilità tra i due contraenti ed erano integrati da un documento speciale che demarcava le rispettive sfere territoriali d’influenza nell’intera regione orientale. Per non pestarsi i piedi in futuro.
Il 23 agosto 1939, quindi - poco prima di spazzare via entrambe la Polonia, violandola da Occidente e da Oriente e spartirsela spregiudicatamente - la Germania nazista e la Russia comunista firmarono un patto di non aggressione tra la sorpresa generale del resto dell’Europa e del mondo.
Non pochi statisti si resero conto che qualcosa d’irreparabile sarebbe accaduto di lì a breve. Ne derivò infatti la nuova guerra mondiale, fin dal 1° settembre 1939, poi divampata sui campi di battaglia francesi nel maggio successivo, in tutta la sua tragica realtà di conflitto più distruttivo della storia.
Hitler e Stalin alleati?! Impensabile allora e tuttora inaccettabile per Putin, tanto che il super premier post sovietico si è sempre sforzato di scaricare sul solo nazismo la responsabilità della guerra, cercando di ricostruire un’innocenza storica virginale all’Urss e negando che il trattato di Mosca abbia concorso a creare i presupposti dell’immane deflagrazione mondiale.
Non potendo negare l’attendibilità del patto, accertato da tutte le Cancellerie mondiali, contesta recisamente l’esistenza dei protocolli aggiuntivi. Dettagliavano la spartizione dei territori baltici e orientali, che fino al 1914 avevano segnato la frontiera tra la Germania del kaiser Guglielmo e la Russia dello zar Nicola.
I due imperi, entrambi usciti sconfitti dalla Grande Guerra, li avevano perduti per effetto della Pace di Versailles.
Nonostante tutti gli sforzi di Putin, il protocollo aggiuntivo segreto è fatalmente autentico e, per giunta, venne drammaticamente attuato. D’altra parte, senza quei codicilli lo stesso patto di non aggressione sarebbe rimasto lettera morta, perché ne costituivano parte integrante, ai fini dell’efficacia.
Nella bozza di quel trattato decennale tra la croce uncinata e la falce e martello, un postscriptum ammoniva che l’atto avrebbe avuto validità solo dopo la firma pressoché contestuale di un protocollo speciale riservato, in cui venissero specificati i punti di politica estera ai quali le parti contraenti si dicevano interessate.
Una formula reticente che nascondeva la divisione iniqua di Stati diventati sovrani da oltre un quindicennio. Infatti, nel cinico testo segreto, firmato la stessa notte tra il 23 e il 24 agosto 1939, si legge che al momento della firma del trattato di reciproca non ostilità, entrambe le parti hanno delimitato in forma strettamente riservata le sfere di rispettivo interesse nell’Europa orientale.
Le decisioni concordate? Nel caso di una riorganizzazione politico territoriale delle regioni che appartengono agli Stati baltici (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania), il confine settentrionale della Lituania sarebbe diventato il confine tra le sfere d’interesse della Germania e dell’Urss. Inoltre, entrambe le parti riconoscevano l’attenzione della Lituania alla regione di Vilna.
Nel caso della Polonia, il confine tra le sfere d’interesse di Germania e Urss sarebbe corso approssimativamente lungo la linea dei fiumi Nareu, Vistola e San.
Se convenisse agli interessi delle due parti conservare uno Stato polacco indipendente e quali dovessero esserne i confini, sarebbe stata questione da chiarire con un ulteriore “mutuo accordo amichevole”.
I sovietici sottolineavano l’interesse per la Bessarabia, mentre i tedeschi dichiaravano il “completo disinteresse politico” per l’Europa sud-orientale.
Germania e Unione Sovietica s’impegnavano a mantenere “rigorosamente segreto” il protocollo.
Le conseguenze? Immediate.
- Il 1° settembre 1939, la Wehrmacht invase la Polonia.
- Il 3 settembre 1939, Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania.
- Il 17 settembre 1939, l’Armata Rossa entrò in Polonia da est.
- Il 22 giugno 1941, con l’operazione Barbarossa la Germania nazista invase il territorio dell’Unione Sovietica.
Antonella Salomoni insegna storia contemporanea nell’Università della Calabria e storia della Shoah e dei genocidi nell’Ateneo di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato Il pane quotidiano. Ideologia e congiuntura nella Russia sovietica (2001), L’Unione Sovietica e la shoah (2007) e Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev (2019).
Il protocollo segreto: Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia
Amazon.it: 13,72 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il protocollo segreto. Il patto Molotov-Ribbentrop e la falsificazione della storia
Lascia il tuo commento