Il sacro, la conoscenza e la morte. Le molte latitudini di Ioan Petru Culianu (Iași 1950-Chicago 1991)
- Autore: Roberta Moretti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Ioan Petru Culianu (1950-1991), allievo dell’antropologo Mircea Eliade (1907-1986), è stato uno studioso romeno il cui nome viene ancora ricordato di frequente nelle facoltà umanistiche italiane, ma purtroppo è rimasto pressoché sconosciuto presso le grandi masse. C’è anche da dire che molti di coloro che conoscono Culianu, spesso, lo associano principalmente alla sua misteriosa morte, sopraggiunta quando appena quarantunenne venne assassinato nei bagni dell’Università di Chicago. Dobbiamo però riconoscere che i testi dell’accademico non sono letture facili da approcciare in totale autonomia, soprattutto senza le necessarie conoscenze di base. Il sacro, la conoscenza e la morte. Le molte latitudini di Ioan Petru Culianu (Iași 1950-Chicago 1991) di Roberta Moretti, pubblicato da Il Cerchio nel 2019, oggi è il miglior "punto di accesso" all’opera e alle ricerche dell’autore, indagate con precisione e messe in relazione con quelle del maestro Eliade.
Il lavoro è suddiviso in tre parti: la prima ricostruisce la biografia di Culianu, la seconda il suo percorso intellettuale e di ricerca della conoscenza, la terza le sue opere di narrativa, che considerava complementari alla sua attività scientifica (così come fu per Eliade). In appendice è pubblicata per la prima volta la trascrizione della conferenza "La sacralità femminile", tenuta dal romeno presso la biblioteca comunale di Arezzo nel febbraio del 1989.
I testi editi di Culianu nel suo paese natale sono stati stampati tutti, ma non è altrettanto rosea la situazione delle traduzioni in italiano.
L’argomento che ebbe maggior rilievo tra i suoi interessi è la magia nel Rinascimento, ossia quell’insieme di pratiche e di addestramenti mentali che cercavano di creare una comunicazione consapevole tra conscio e inconscio. Studiando la storia del pensiero, egli fece emergere come ci sia stato un passaggio (ma anche una continuità) tra magia e scienza, almeno nella misura in cui la tecnologia può essere considerata una "magia democratica", che permette a tutti di godere delle facoltà straordinarie che il mago aspirava ad ottenere, spesso semplicemente con la conoscenza della matematica o con mezzi puramente meccanici.
Il mago, sul modello della filosofia di Giordano Bruno, per Culianu è invece il prototipo di colui che si giova del potere dei media di massa, della censura indiretta, della manipolazione che esercita un controllo occulto sulle masse, così come il ricercatore aveva potuto osservare nel suo tempo nel blocco occidentale:
Siamo passati a un’immaginazione passiva, dove le immagini sono proiettate in modo massiccio dai vari media e assorbite passivamente dalle menti, che vengono così condizionate continuamente in maniera inconsapevole.
La parola, secondo Giordano Bruno, crea immagini fantastiche, che però possono esercitare un’influenza effettiva sulla realtà, plasmandola secondo la volontà del mago. Le parole possono modificare la mente degli uomini e la loro percezione del mondo; questo è un potere negativo quando consideriamo le pubblicità e le loro inevitabili ricadute consumistiche o la forza della propaganda nei totalitarismi, ma se ne può anche fare un uso eminentemente positivo se si pensa alla psicologia e alla psicoterapia che tanto bene possono fare a chi soffre.
In fondo, anche negli esercizi di rilassamento e “visualizzazione guidata” proposti da molti psicologi assumono un valore scientifico delle teorie rintracciabili nel nostro passato rinascimentale.
Roberta Moretti, analizzando temi in realtà difficilissimi, con linguaggio limpido e spiegazioni complete, ha scritto un saggio quasi per tutti, che può favorire non solo la conoscenza delle molte "latitudini" del "pianeta" Culianu, ma anche spingere i lettori a ristudiarsi alcuni classici della filosofia.
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