Il sapore del sangue di Deon Meyer

Un avvincente romanzo dai molteplici aspetti che dapprima incuriosisce e poi entusiasma il lettore fino alle ultime pagine. Inizialmente un ottimo thriller moderno ambientato nella violenta Città del Capo si trasforma in una emozionante vicenda che cela segreti nazionali e intrighi internazionali che non sono mai venuti alla ribalta dell’opinione pubblica e che sono stati soffocati nel sangue molti anni prima.
Il brutale omicidio di un antiquario preceduto da torture inimmaginabili. Il conseguente furto dalla cassaforte che risulta scassinata. Che cosa hanno preso i ladri? Possibile che si sia arrivati a tanta atrocità per rubare solo dei soldi? Oppure i misteriosi assassini cercavano il testamento in cui lo sfortunato intestava tutti i suoi averi alla compagna?
La polizia locale non riesce a far breccia sul delitto e dopo un anno l’avvocato della compagna di Jan Smith, l’antiquario trucidato, fa intervenire “Zatopek” Zed Van Heerden, ex poliziotto sull’orlo dell’alcolismo e della depressione, il vero protagonista del romanzo. Un poliziotto diverso da quelli che incontriamo abitualmente nei gialli o nella filmografia. E’ un detective pieno di difetti, insicuro e con grandi ombre del passato che lo schiacciano quotidianamente. Meyer ci descrive il personaggio nei minimi particolari e l’affresco dell’ex poliziotto è uno dei temi dominanti della vicenda. L’adolescenza, i problemi in famiglia e nel lavoro, la perdita di un collega poliziotto della quale si ritiene colpevole, le crisi depressive, il rapporto con le donne e con il sesso, la schiavitù all’alcol. Tuttavia l’esperienza e l’intuizione mai persa gli forniscono il motivo della rivincita sociale e, pian piano, riesce da solo a venire a capo di una vicenda sensazionale.

E’ qui che Meyer ci sorprende e che il romanzo prende una piega decisamente diversa ed entusiasmante. Quello che sembrava un avvincente giallo si trasforma in un formidabile romanzo di avventura con sfondi storico-politici. Quali terribili segreti celava Jan Smith? Qual è la sua vera identità e soprattutto qual è stato il suo inconfessabile passato? Deon Meyer inizia così a raccontarci una vicenda militare e politica di tanti anni prima, una storia segreta e che segreta deve rimanere per sempre. Un bruttissimo passato della storia sudafricana che va nascosto a tutti i costi. Una vicenda di ricatti internazionali, guerre tra mercenari e intrighi politici che ha avuto come assoluti protagonisti una pattuglia di soldati incaricati di una missione importantissima nei deserti e nelle foreste africane. Questa seconda parte del libro, veramente suggestiva è caratterizzata da atti di guerra, stupendi paesaggi continentali e soprattutto da episodi di efferata violenza ed egoismo personale.
I fantasmi del passato vengono catapultati nel presente. I membri della pattuglia misteriosa dove sono? Sono ancora vivi? Che lavoro fanno? Sono controllati dai servizi segreti? E soprattutto riescono a dimenticare quei giorni nel deserto, i terribili segreti e il sapore del sangue?