Il sole cinese
- Autore: Liu Cixin
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Ho scrutato tra le pagine di un’antologia di racconti di fantascienza cinese e vi ho intravisto il futuro che ci aspetta. Tra voracità capitaliste (Il gigante reincarnato), identità smarrite nella realtà virtuale (Senza ritorno), biochip (Un biochip è per sempre), palesarsi/conclamarsi di post-coscienze (L’era della post coscienza, tra i testi più significativi della raccolta) e inquietanti “potenzialità” del sistema a RNA messaggero (La trasmigrazione dell’anima), le predizioni sono di genere inquietante, soprattutto se ricondotte al clima distopico globale scatenato dai governi a seguito della pandemia.
Il corposo compendio de Il sole cinese, curato da Francesco Verso per la romana Future Fiction (2021), restituisce in altre parole il quadro di una società cinese-paradigma planetario, sovrastata dalle vaste ombre del Capitale e dell’alienazione di massa: quando si dice il reale restituito sotto mentite spoglie di scenari futuribili. E se questo è il meglio offerto dalla fantascienza cinese (e non ho dubbi che lo sia), i topoi implausibili della fantascienza popcorn, li lascio volentieri agli adolescenti eterni, ché per quanto mi riguarda questi non sono tempi da distrazioni narrative.
Stando al quadro di insieme deducibile dalle storie di Il sole cinese la fantascienza del Sol levante è dunque una fantascienza adulta, intelligente (in alcuni casi ironicamente intelligente) credibile, arrivo a dire “impegnata”, a un filo dalla denuncia trans-umanista e neo-liberista. Sorretta inoltre da presupposti scientifici, e nemmeno quest’ultimo aspetto guasta mai. Non è agevole, e nemmeno bene, generalizzare i contenuti di un libro di racconti, ma ho come l’impressione che semmai ne Il sole cinese esista un filo conduttore narrativo risieda nel teleologismo anti-sistema che attraversa, più o meno sottotraccia, la maggior parte delle storie; abitate come sono da ultra-tecnologie (e ricadute ontologiche), rampantismo (e ricadute ontologiche), sfruttamento indiscriminato delle risorse (in primo luogo umane), manipolazione genetica, persino ricerca dell’immortalità a tutti i costi...
L’aspetto che restituisce meglio il grado di assuefazione al Sistema unico globale sviluppato (in Cina come nel resto del mondo) è il grado di coincidenza che, sotto molti aspetti, accomuna le mire faustiane dei ricchi&potenti a quelle di riscatto dei comuni mortali, poiché entrambe le mire appaiono sorrette da (s)manie di ricchezza per la ricchezza (la spirale ormai fuori controllo della “crescita” senza limiti del neocapitalismo).
Il quadro è fosco ma non fa una grinza, assegnando valore aggiunto al tradizionale valore aggiunto che accompagna di solito il sotto-filone della fantascienza sociale. Il racconto che titola la raccolta (Il sole cinese, di Liu Cixin) è forse, non a caso, il più paradigmatico di tutti: il sol dell’avvenire di iconografia comunista transustanziato in un immenso sole cinese che irraggia il futuro di una nazione proiettata verso un processo di tecnologizzazione-capitalistizzazione sempre più esponenziale e inarrestabile. Diciassette racconti (tra i quali otto inediti) per un libro di fantascienza collocabile oltre gli stretti ambiti del genere.
Il sole cinese
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