In guerra e in pace
- Autore: Franco Maugeri
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mursia
- Anno di pubblicazione: 2016
Cadetto navale nel 1911, a soli tredici anni, ufficiale combattente nel 1915, a diciannove, ammiraglio nel 1945 e capo di Stato Maggiore della Marina Militare a quarantanove, nel 1947. Una carriera lunga e importante quella di Franco Maugeri (Gela 1898 - Torino 1978), che in ottant’anni di vita ha vissuto tanti eventi epocali e cambiamenti quanti di solito si vedono scorrere solo in diversi secoli. L’uomo di mare e di comando, il ricostruttore della nostra Arma Navale devastata dalla guerra, si è raccontato in un libro di memorie, pubblicato postumo da Mursia nel 1980 e tornato sugli scaffali nel 2016, per i tipi della casa editrice milanese: “In guerra e in pace. Un secolo di Marina Militare nei ricordi di un ammiraglio” (collana Testimonianze fra cronaca e storia, pp. 312, euro 18,00). Il volume riprende un suo contestato memoriale, scritto in inglese nel 1948, From the ashes of disgrace (Dalle ceneri della disgrazia) e mai pubblicato in Italia, ma dato alle stampe da un editore di New York.
Il titolo della prima edizione Mursia era “Ricordi di un marinaio. La Marina italiana dai primi del Novecento al secondo dopoguerra nelle memorie di uno dei suoi capi”. Fino dalla copertina, faceva comprendere come parlare dell’Ammiraglio Franco Maugeri equivalesse di fatto a riprendere in pieno un tema doloroso per la nostra forza armata navale, oggetto di accuse feroci. Ad alimentare polemiche esasperate ed una scia di contenziosi nei tribunali fu soprattutto la stampa di destra, scatenata nel secondo dopoguerra nel denunciare il presunto tradimento operato da alti ufficiali, che secondo l’opinione pubblica “nostalgica” avevano passato agli Alleati informazioni sugli spostamenti delle unità, sulle rotte e gli obiettivi delle azioni in mare, causandone il fallimento e provocando pesanti perdite.
Non si era ancora venuti a conoscenza (accadrà solo nel 1975) della capacità dello spionaggio inglese di decrittare integralmente e quindi leggere in chiaro i messaggi cifrati tedeschi. L’Alto Comando, Supermarina, era obbligato a comunicare tutto ai servizi navali germanici, che a loro volta trasmettevano a Berlino. Col Sistema Ultra, l’intelligence britannica riusciva a intercettare e “leggere” questo segmento delle comunicazioni.
Tuttavia, anche dopo la rivelazione dell’enorme falla nel controspionaggio nazista – un buco che secondo gli storici ha favorito in modo determinante la vittoria alleata nella seconda guerra mondiale, la pubblicistica d’ispirazione neofascista ha preferito continuare a puntare sull’infedeltà degli ufficiali, per nascondere dietro una cortina di polemiche di comodo le gravissime responsabilità di Mussolini e del regime nella disastrosa condotta bellica.
Certo, anche all’ammiraglio Franco Maugeri la carica polemica non faceva difetto. Nel libro “americano” sono pesanti le sue critiche contro la gestione fallimentare del conflitto da parte dell’Asse.
C’era poi un ulteriore emotivo di risentimento della destra nei confronti di Franco Maugeri. In qualità di capo del SIS, il servizio segreto della Marina, si era occupato del trasferimento del duce nell’arcipelago pontino e poi a La Maddalena, dopo la destituzione comunicatagli dal re e l’arresto proprio a Villa Savoia, nel pomeriggio del 25 luglio 1943. Del resto, l’indiscutibile militanza antifascista dell’ammiraglio siciliano getterà alta benzina sul fuoco delle polemiche post belliche.
Protagonista in guerra, come nell’armistizio con gli alleati, nella resistenza e nel dopoguerra, Franco Maugeri è stato in prima linea per tutta la vita militare, avviata da giovanissimo, con l’ammissione all’Accademia Navale, favorita dall’entrata in guerra contro la Turchia.
Il medagliere dell’ammiraglio Franco Maugeri copre le due guerre mondiali del Novecento: 4 d’argento e 4 di Bronzo al valor militare, 2 croci al merito di guerra, cavaliere dell’Ordine militare d’Italia, ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, grand’ufficiale della Corona d’Italia, oltre alla contestata (dalla destra) Legion of merit, concessagli dagli USA il 4 luglio 1948, giorno della festa nazionale americana,
“per la condotta eccezionalmente meritevole nel compimento di superiori servizi resi al governo degli Stati Uniti, in qualità di capo del servizio informazioni navali, come comandante della base navale di La Spezia e come capo di stato maggiore della marina militare italiana durante e dopo la seconda guerra mondiale”.
La motivazione incentivò i sospetti dei suoi accusatori, ma non faceva che riprendere la formula generica indicata fin dall’istituzione del riconoscimento, nel 1942, ad opera del presidente Roosevelt, che premiava componenti delle Forze Armate statunitensi e delle nazioni alleate.
Chi lo ha pesantemente denigrato, trascura la circostanza del codice cifrato tedesco diventato un segreto di Pulcinella e non considera che l’alto ufficiale, in qualità di responsabile dell’intelligence della Marina, era a conoscenza anche delle segretissime informazioni sull’attività dei nostri incursori subacquei. Il loro micidiale operato continuò ad infliggere colpi alla flotta inglese in Mediterraneo. Una spia avrebbe ceduto quelle notizie al nemico prima di tutte le altre. Evidentemente, Franco Maugeri non era un traditore.
È morto l’8 settembre 1978, a 35 anni esatti dalla data fatidica dell’armistizio del 1943.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In guerra e in pace
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