Inchiostro
- Autore: Fernando Trias De Bes
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2012
“Mai sottovalutare il potere dei libri” (Paul Auster)
Un libro sorprendente con una trama incredibilmente bella ed enigmatica. Una piacevole sorpresa di Fernando Trias De Bes, un autore a me sconosciuto, scrittore ed economista, nato a Barcellona nel 1967, che si divide tra gli studi finanziari e l’amore per la scrittura.
A Magonza nel 1900 si respirava la pace, i conflitti sembravano essere lontani e la gente aveva voglia di tornare a vivere. La Germania grazie a Bismark era tornata ad essere una nazione rispettata. I protagonisti della nostra storia, un libraio, un autore, uno stampatore, un correttore di bozze e un editore, personaggi singolari e stravaganti sono uniti dall’intreccio di una trama originale nella ricerca di un libro che sappia spiegare tutto, la sofferenza, la follia e l’origine delle cose. Johann Walbach, proprietario della libreria “Inchiostro”, una biblioteca fornita di ogni genere di libri, è un uomo molto infelice. La moglie lo tradisce un giorno di ogni mese con un uomo del quale non conosce ne il nome ne la vita che conduce. È un richiamo oscuro, che la induce al tradimento e a correre tra le braccia di uno sconosciuto; una dipendenza per la quale non riesce a trovare un rimedio. Johann, devastato dalla infedeltà, vuole trovare nelle parole di un libro la causa di quella follia per poterla cancellare. Perché solo la parola può dare senso alla vita. La sua giornata sarà quindi rivolta alla ricerca del libro dei libri che soddisferà tutte le umane inquietudini. Chiuso nella sua biblioteca, legge due volumi alla volta, giorno dopo giorno, notte dopo notte. Un autore, un matematico con la sua stessa malattia, una mattina entra nella sua libreria alla ricerca di testi per la stesura del suo libro. In un’unione tra scienza e letteratura, con una tecnica basata sulle impossibilità numeriche e sul tentativo di risolverle, è anche lui in cerca del motivo della sua follia, “perché i libri contengono ogni follia”.
“Mentre leggeva convertiva le lettere in cifre e simboli. Calcolava, immaginava serie numeriche, cercava relazioni matematiche e algoritmi nascosti”.
Il suo libro avrebbe spiegato il potere delle cose, un libro speciale che tutti avrebbero potuto leggere. Johann vedrà compiersi la realizzazione del manoscritto con l’aiuto di uno stampatore, il più bravo di tutti, colui che aveva inventato un inchiostro speciale che evaporava man mano mentre si leggeva, e di un editore famoso perché non leggeva mai i libri che pubblicava. Sceglieva i manoscritti in base al titolo e si limitava solo a sfogliarli.
“Dentro di sé l’editore sapeva che quella del titolo in realtà era una scusa. La verità era che i libri gli facevano paura. Era più forte di lui: che fossero saggi, romanzi o raccolte di poesie non riusciva a leggerli per intero. Da allora, una specie di abisso si era spalancato tra lui e i libri. Per questo, forse, era diventato editore, per provare a dominare le sue irrazionali paure”.
E così l’unico libro che si potrà leggere solo con il cuore verrà alla fine stampato.
“Inchiostro” è un romanzo brillante e accattivante, una lettura non facile, per quanto la storia nasca da un’idea fantastica, straordinaria. Il desiderio di scoprire la ragione dell’infelicità di ciascuno, muoverà ogni personaggio, ponendo domande sulla propria esistenza e sulle proprie angosce. È una dedica dell’autore al potere dei libri e alla ricerca delle parole che diano senso alla vita e speranza all’esistenza.
Inchiostro
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